Psicosi Astrazeneca, la testimonianza del vicesindaco di Soave

Psicosi Astrazeneca, parla il vicesindaco di Soave.

La vicesindaca di Soave Alice Zago rivela la sua esperienza, dopo avere ricevuto il vaccino AstraZeneca Covid-19, al centro dell’attenzione di tutto il mondo in queste ore. Con il rischio di rallentare questa campagna di immunizzazione, già complicata dalla carenza di vaccini, e dall’attuale sequestro precauzionale e temporaneo su tutto il territorio nazionale. 

“Ho fatto il vaccino Astrazeneca giovedì 11 marzo all’ospedale di Negrar -racconta la Zago -, mentre a mio padre 87enne e a mia madre, che ha già ricevuto la seconda dose, è stato inoculato il Pfizer. Loro sono stati bene, invece per quanto mi riguarda la mattina dopo avevo una temperatura di 38.6 gradi, brividi di freddo e dolori articolari. In buona sostanza i classici sintomi influenzali”.

Come suggerito dai sanitari dell’ospedale di Negrar, la vicesindaca ha iniziato a curarsi con Tachipirina, e dopo qualche giorno di spossatezza generale è tornata alle sue normali attività di amministratore comunale, madre e insegnante: “Lunedì sono tornata a scuola in forma – confessa -. Non nego di sentirmi emotivamente a disagio per il ritiro del vaccino, in quanto evidenzia ulteriormente quel clima di grande confusione che stiamo vivendo da oltre un anno”.

Alice Zago, che come tutti i docenti ha ricevuto il vaccino in quanto insegnante, esprime: “Quando sono stata chiamata, il blocco del vaccino non era ancora stato attivato, ma ho comunque chiesto all’infermiera di consegnarmi la confezione del farmaco che conservo a casa”.

La Zago, a cui la seconda dose verrà somministrata, se il programma sarà rispettato, il 4 giugno, conclude: “Bisogna attendere e vedere come si evolverà la situazione. Io mi sento serena, e il mio messaggio è: vaccinatevi e abbiate fiducia“.

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