La veronese Lia: “Masterchef mi ha cambiato la vita, ora sogno un locale tutto mio”

La veronese Lia Valetti dopo MasterChef Italia 11.

Qualcuno ha detto che la vera vincitrice morale è lei, la 30enne, di professione bancaria, originaria di Bardolino, che dopo aver girato il mondo, ha scelto di tornare a vivere con davanti il panorama del lago di Garda. Lia Valetti l’abbiamo imparata a conoscere puntata dopo puntata nelle cucine di MasterChef Italia 11, il cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy. Arrivata ad un passo dalla finalissima, che ha incoronato un’altra veronese, la 28enne Tracy Eboigbodin. “Sì, è vero, me l’hanno detto in tanti: per me Lia hai vinto tu – confessa ora che le luci della trasmissione tv si sono spente -. All’inizio avevo un po’ di rammarico per non essere riuscita a presentare il mio menù nella finale, di non essere riuscita, dopo aver aperto 99 cancelletti, a superare proprio il centesimo. Ma poi ho capito che non importa e che quella che mi sono portata a casa è stata veramente una vittoria, non tanto materiale, ma di consapevolezza, nell’aver capito di avere le caratteristiche per stare in cucina e di voler cercare di fare di questa mia passione un lavoro”. Da MasterChef la sua vita è cambiata davvero. “Continuo a lavorare in banca, ma si è creata una vita parallela fatta di persone che ti fermano per strada, che ti chiedono: ma sei veramente tu? Ho scoperto anche che molti colleghi tifavano per me e questo mi ha fatto molto piacere”, racconta.

All’inizio ti eri portata a casa, però, l’etichetta dell’antipatica, a cominciare da quel “tanto, tanto, tanto” ripetuto iconicamente da Cannavacciuolo. Poi ti sei ammorbidita e sei riuscita ad entrare nel cuore del pubblico.

“Non capivo quell’espressione e non capivo, perchè dicessero che ero così sicura di me. Io non mi sentivo così. Poi, però, parlando con le mie zie ho capito che magari abbiamo un modo di fare che può sembrare all’inizio altezzoso, quando invece non lo siamo proprio”.

C’è una domanda che tutti gli anni si fanno i telespettatori: la grande progressione in cucina dei concorrenti di Masterchef, che verso la fine del programma raggiungono vette da cucine stellate. Come è possibile?

“Alla base c’è tanto studio ed è inevitabile. Poi conta il fatto che spesso, nella vita, non hai mai tutto quel tempo da dedicare solo alla cucina, di full immersion e di concentrazione. In 2 mesi di programma assorbi il triplo. Masterchef è una piccola bolla, dove gira tutto intorno alla cucina. I ritmi sono sfiancanti, è vero, ma come ho detto ai miei amici, meglio due mesi a Masterchef che due mesi in miniera. Poi sono una che è sempre stata abituata a lavorare fin da ragazza, quando d’estate facevo le stagioni sul lago di Garda. Sono cresciuta così”. 

Quel è stato il momento più importante per te a Masterchef?

“Sono stati due. Il primo, con la golden mystery, quando ho servito quella besciamella al latte di cocco e salsa al curry thai. Lì ho capito che qualcosa da me poteva venire fuori, che c’era qualcosa che funzionava. Il secondo momento è stato nell’esterna nel ristorante stellato Da Vittorio. Innanzitutto perchè era per me la prima volta in una cucina stellata, dove potevo lavorare con chef di quel calibro. Poi per il complimento pubblico ricevuto da chef Cerea: quella è stata per me la vera vittoria morale”.

Durante il programma avevi parlato del sogno di aprire un ristorantino tutto tuo, magari nella cantina vinicola di famiglia a Bardolino…

“Il sogno è ancora quello e ho sempre avuto il sogno di avere un locale mio, fin da quando da ragazza avrei preferito andare all’alberghiero, invece che al liceo Maffei. Poi se sarà nella cantina o da qualche altra parte non lo so ancora. Potrei iniziare anche facendo la chef a domicilio, come hanno fatto altri concorrenti prima di me. Alla fine sognare non costa niente. Mio marito è stato sempre un mio grande sostenitore, mi ha sempre appoggiata e con lui condivido la passione per la cucina. Magari potremmo fare anche qualcosa insieme”.

Com’è il rapporto con Tracy? Siete riuscite a legare dopo il programma?

“Abbiamo due caratteri diversi. Io sono molto aperta, lei molto diffidente. C’è stato molto rispetto tra di noi, ma non si può dire che siamo diventate amiche”.

Cosa ti porti a casa dall’esperienza di Masterchef?

“La voglia di far vedere la mia cucina, di condividerla e di approfondire questa bellissima conoscenza che è iniziata con tutte le persone, che mi hanno supportato in questo cammino”. 

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