Negrar, intitolate a Gastone Orio le sale operatorie del “Sacro Cuore”

Primario di anestesia per oltre 30 anni, quando Orio è arrivato al Sacro Cuore nel 1959 esisteva una sola sala operatoria, oggi sono 16.

Si è tenuta all’Irccs Sacro Cuore Don Calabria la cerimonia di intitolazione del Gruppo operatorio a Gastone Orio, già primario di anestesia e direttore sanitario dell’ospedale di Negrar dal 1970 al 2002. Orio, classe 1932, originario di Caprino Veronese, era presente alla scopertura della targa a cui hanno assistito, al terzo piano del Sacro Cuore, anche la direzione e i primari della struttura, oltre che la famiglia.

“Con questa intitolazione vogliamo rendere omaggio a un protagonista indiscusso per 50 anni della storia del “Sacro Cuore Don Calabria”, ha detto Mario Piccinini, amministratore delegato dell’Irccs. “Un uomo e un professionista sanitario dotato di grande lungimiranza, capace di essere sempre al passo con i tempi ma anche in grado di anticiparli, vedendo nella piccola struttura ospedaliera di provincia in cui è arrivato più di 60 anni fa le potenzialità di un grande ospedale. Molte delle sue scelte, come la realizzazione del blocco operatorio o la nomina di alcuni primari, sono state determinanti per lo sviluppo del Sacro cuore”.

Una sola sala operatoria per 250 interventi all’anno.

Il dottor Orio giunge a Negrar nel maggio del 1959, con una laurea appena conseguita. A quel tempo il “Sacro cuore Don Calabria” contava solo tre medici. Conseguita la specializzazione in anestesia, rimane l’unico anestesista per 10 anni e fonda l’attuale Dipartimento di anestesia, terapia intensiva e terapia antalgica che conduce fino al 1998. Nel 1970 viene nominato direttore sanitario, ruolo che copre fino al 2002. Orio rimane all’ospedale di Negrar fino al 2009 come consulente e responsabile delle sale operatorie.

“Quando sono arrivato esisteva una sola sala operatoria e si effettuavano 250 interventi all’anno. Oggi le sale sono 16 e gli interventi oltre 22mila. Cito alcuni numeri per sottolineare quanto la scelta di realizzare un blocco chirurgico nel 2001 sia stata lungimirante”, ha commentato Orio. “Inutile nascondere che nel mettere le basi di questo grande ospedale ci siano state delle difficoltà che abbiamo tuttavia superato guardando avanti e avendo fiducia nei nostri operatori. Abbiamo lavorato intensamente, mai per ambizione ma sempre per passione e senso del dovere”.  

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