Il risveglio dopo l’intervento: la ricostruzione del seno dopo il cancro

Legnago: dopo il tumore al seno, la rinascita: il ruolo della chirurgia ricostruttiva.

La chirurgia ricostruttiva come parte della cura: “Restituire l’immagine di sé a chi ha affrontato un tumore al seno non è un vezzo estetico, ma una parte fondamentale del percorso di guarigione“. A dirlo è il dottor Pasquale Adilardi, direttore della Chirurgia Plastica Ricostruttiva a Legnago, che sottolinea quanto la ricostruzione mammaria rappresenti oggi una vera e propria estensione della terapia oncologica.

Il seno è un simbolo potente di femminilità, nutrimento e sensualità – spiega il dottor Adilardi – ed è proprio per questo che il suo recupero, anche dal punto di vista estetico, è essenziale per la salute psicologica della donna“.

Nel caso di interventi conservativi, come la quadrantectomia, la chirurgia plastica può correggere eventuali asimmetrie o vuoti. Nei casi di mastectomia, dove l’intera mammella viene rimossa, si adottano tecniche più complesse per ricostruire forma, volume e simmetria.

Ricostruzione immediata: un impatto positivo.

Quando possibile, la ricostruzione del seno viene effettuata nello stesso momento dell’asportazione del tumore. “Questo approccio – sottolinea il dottor Adilardi – evita un secondo intervento in anestesia generale e migliora l’impatto psicologico sulla paziente, facilitando l’adattamento alla nuova condizione”.

L’effetto del “risveglio” dopo l’intervento.

Per molte donne, svegliarsi dopo l’operazione e ritrovare la propria immagine riflessa allo specchio può rappresentare un sollievo. “È un momento che ha un forte valore simbolico ed emotivo – conclude il dottor Adilardi – e può rappresentare una spinta decisiva nel percorso di guarigione”.