Prevenire il disagio giovanile con il nuovo polo “Welfcare” di Lavagno

Si aggiunge a quelli di Saval, Borgo Roma e Parona, San Bonifacio e Villafranca.

Ecco come incontrare adolescenti e preadolescenti nei “loro” luoghi di aggregazione, dai parchi alle piazze del paese, e quindi ascoltarli e provare a costruire con loro delle esperienze di relazione positiva, per contrastare gli effetti negativi della pandemia.

Con questo obiettivo debutta a Lavagno il sesto polo territoriale del “Progetto WelfCare”, promosso dal Consorzio di cooperative sociali Sol.Co. Verona, che ha come braccio operativo la cooperativa sociale Monteverde e che interesserà l’intera comunità, grazie al patrocinio del comune di Lavagno e al contributo di Fondazione Cariverona.

Per tutta l’estate, ragazze e ragazzi nell’età della scuola secondaria (medie e superiori) saranno coinvolti nella proposta, che prevede sia spazi dedicati allo svago che momenti di incontro per “fare” e “stare” insieme, nel rispetto delle norme anticontagio. Un modo per “agganciarli” e aiutarli ad abitare responsabilmente i luoghi pubblici, prendendosene cura.

Si inizierà la mattina del 30 giugno con “Il parco che vorrei”, un workshop nell’area verde di via Quarto, a San Pietro di Lavagno. Con l’aiuto degli educatori della cooperativa sociale Monteverde, i ragazzi potranno accedere in modo spontaneo a questa iniziativa, che si svilupperà in due appuntamenti settimanali in vari luoghi nevralgici del paese.

I contenuti saranno decisi insieme ai partecipanti, per incoraggiarne la propositività e stimolarne impegno e collaborazione; in prospettiva, saranno coinvolte realtà del territorio, come associazioni locali, ma pure cittadini e chiunque abbia voglia di mettersi a disposizione.

Il “Progetto WelfCare” avrà altri due filoni. “MyBESt, la palestra dell’incontro” si rivolgerà a 7 ragazzi e ragazze con bisogni educativi speciali (Bes) segnalati da scuola e servizi sociali (due ore al giorno per due volte la settimana). L’obiettivo è ridurre la sofferenza legata al non sentirsi adeguati al contesto scolastico, oltre che consolidare l’apprendimento, tessere relazioni e recuperare il piacere dello stare insieme, minato dalla pandemia.

L’altro filone, invece, riguarda l’alternanza scuola-lavoro: si chiama “Desidero mettermi alla prova” e ha già preso il via. Interessa 17 studenti del terzo e quarto anno della scuola secondaria di secondo grado, numero che potrà salire fino a 55, se altri giovani di Lavagno vorranno sperimentare l’alternanza all’interno della cooperativa Monteverde, che si è messa a disposizione rispondendo all’esigenza delle scuole di trovare strutture disponibili nonostante lo stato di allerta causato dall’epidemia di Covid- 19.

Il progetto è stato presentato nel parco giochi di via Quarto, a San Pietro di Lavagno, alla presenza del sindaco di Lavagno Marco Padovani, del vicesindaco Fausta Croce e dell’assistente sociale Annamaria Pizzeghella. La cooperativa sociale Monteverde era rappresentata dal presidente Giovanni Soriato e dalla psicologa e psicoterapeuta Diletta Mazzocco, responsabile dell’area Minori e famiglia della cooperativa. Per il Consorzio Sol.Co. Verona è intervenuta Chiara Bebber, responsabile del “Progetto WelfCare”.

Note sull'autore