L’editoria italiana sta attraversando da anni un periodo piuttosto complesso e i numeri della prima parte del 2025 non sono particolarmente confortanti. I dati dell’AIE (Associazione Italiana Editori) mostrano una flessione generalizzata, con una sola eccezione: il comparto bambini e ragazzi.
I numeri del primo quadrimestre 2025 mostrano un calo rispetto al corrispondente periodo del 2024, anno in cui si è registrato un calo rispetto al 2023.
Il calo dei fatturati colpisce di più la piccola e la media editoria, mentre i grandi gruppi mostrano, tutto sommato, una certa stabilità.
Per quanto concerne i diversi comparti, i cali maggiori sono relativi alle formule promozionali dell’1+1 (-15,7%) e alla saggistica specialistica (-12,4%).
Si registrano riduzioni anche nella narrativa italiana, nella narrativa straniera, nei fumetti, nella manualistica e nella saggistica generale. In controtendenza, come accennato, il settore “bambini e ragazzi” con un +5,4%.
Quali sono le principali ragioni della crisi dell’editoria?
I fattori che stanno determinando la crisi dell’editoria sono diversi. Uno di questi è la riduzione degli incentivi che ha penalizzato soprattutto la narrativa per i giovani adulti.
Incide anche la questione demografica: ci sono meno giovani lettori e si registra un calo di popolazione in determinate fasce d’età. Non va nemmeno sottovalutato il calo del potere d’acquisto.
Non si può poi non parlare della competizione sempre più forte dei media digitali: i vari strumenti audiovisivi, i video-streaming e i social media prendono spesso il posto dei contenuti cartacei. Anche le università utilizzano meno i libri cartacei, preferendo altri formati.
I fumetti poi scontano da anni una crisi notevole; negli anni Settanta e Ottanta, le vendite dei fumetti erano altissime. Oggi molte delle testate di quegli anni non esistono più e quelle che hanno resistito come gli storici Tex e Diabolik non fanno più i numeri di una volta e le vendite si reggono su uno “zoccolo duro” composto da giovani adulti e persone anziane. Alla base della crisi dei fumetti c’è probabilmente il progressivo cambio di abitudini dei più giovani.
Infine, si deve sottolineare anche la lentezza di alcuni attori del settore nell’adattarsi ai cambiamenti digitali: non tutti gli editori hanno sviluppato strategie solide per ebook, audiolibri, vendite online o modelli misti fisico-digitale.
Il settore bambini e ragazzi: una piacevole eccezione
Nel difficile momento dell’editoria italiana ci sono anche segnali positivi, come quello del settore “bambini e ragazzi”, che ha registrato una crescita superiore al 5%. Un’azienda importante di questo comparto è Panini S.p.A, nonostante una lieve contrazione delle vendite, come si può notare dai dati del fatturato di Panini su Money Aziende, Panini rimane un’azienda molto solida e sta cercando di innovare e diversificare, sia ampliando la propria offerta verso media associati quali fumetti, trading cards, servizi digitali, merchandising sia investendo nell’internazionalizzazione e nei canali alternativi.
Questa tendenza all’innovazione potrebbe renderla una candidata ideale ai Money Awards, un importante riconoscimento istituito dalla testata Money.it per premiare le eccellenze imprenditoriali italiane. L’evento è programmato per il 27 novembre 2025 a Roma e rappresenterà un’occasione importante per evidenziare, tra le altre cose, anche le strategie più interessanti ed efficaci in ambito digitale. Ai Money Awards possono candidarsi aziende meritevoli per quanto riguarda l’innovazione e la sostenibilità, così come le startup o gli e-commerce di successo. Le 4 categorie di premi sono infatti: Eccellenza della Sostenibilità 2025, Eccellenza dell’Innovazione 2025, Miglior E-commerce 2025 e Miglior Startup 2025.
