Il 12 luglio torna a Verona il Bridge Film Festival – IL PROGRAMMA

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Il Bridge Film Festival torna ad animare la città e per l’occasione si espande in tre luoghi iconici del quartiere Filippini.

Il Bridge Film Festival torna ad animare la città dal 12 al 15 luglio e per l’occasione si espande in tre luoghi iconici del quartiere Filippini. Ad ospitarlo saranno infatti la storica antica Dogana di fiume, sede del Canoa Club, l’antica Dogana di terra, sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, e l’ex Macello, oggi in gestione a Coldiretti.

Il motto del festival è la frase “Wait a minute. You ain’t heard nothing yet”, pronunciata per la prima volta nel film ‘Il cantante di jazz’ di Alan Crosland del 1927. La decima edizione del Bridge Film Festival ha infatti scelto di dedicare le sue proiezioni e i suoi eventi a una specifica riflessione sul ruolo del sonoro nel cinema, attraversando il tema in maniera trasversale, grazie a performance e film, tutti usciti tra il 2022 e il 2023.

L’evento è realizzato grazie al patrocinio del Comune di Verona, della Regione Veneto e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Per partecipare è necessario prenotarsi sul sito www.bridgefilmfestival.eu/ e versare un contributo di 5 euro. Gli studenti universitari, i soci di Canoa Club Verona, Adige Rafting, Circolo del Cinema godranno di uno sconto. Il Festival è stato presentato questa mattina dall’assessore alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice artistica del Festival Ginevra Gadioli.

Il programma

Si inizia mercoledì 12 luglio in Dogana di fiume con un incontro sulle due antiche dogane della città. Si prosegue poi con un’intervista al regista australiano Matthew Thorne, premiato alla Berlinale per Dipped in Black. A seguire l’atteso concerto sul fiume del Collettivo Immaginario, band jazz che vive a cavallo fra Los Angeles e l’Italia. Poi, dopo una breve performance di danza a cura di Valentina Rotta e Francesco Settimo, si parte con le proiezioni: in anteprima italiana Dipped in Black alla presenza del regista Matthew Thorne, Vite brevi alla presenza del giovane regista veronese Stefano Santini e Lo que se here della regista dominicana Victoria Linares Villegas, in anteprima europea.

Nel frattempo in Dogana di terra si terrà la rassegna organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Culture e civiltà dell’Università di Verona e con la Soprintendenza, dal titolo “Terra in ascolto. Viaggio nel cinema dal muto al sonoro”. Il chiostro, inoltre, ospita per tutte e quattro le giornate, l’installazione sonora del sound designer Daniele Fabris e l’esposizione delle opere di Tom Colbie, caro amico del festival recentemente mancato.

Giovedì 13 luglio in Dogana di fiume si prosegue con eventi e film in concorso, organizzati in collaborazione con il Circolo del Cinema. Apre un incontro sulla differenza di genere nelle migrazioni con One Bridge to Idomeni, associazione che quest’anno la direzione del festival ha deciso di sostenere. Si prosegue con l’intervista moderata dai ragazzi del Circolo del Cinema ai registi veronesi dei cortometraggi in concorso: Stefano Santini, Nicholas Bertini e Giulia Menaspà. Segue la sonorizzazione sul fiume a cura di Julinko, musicista di Treviso che porterà brani tratti dai suoi album “No Destroyer” e “Nektar”. Seguono le proiezioni del cortometraggio di animazione in anteprima italiana “Nun or Never!” della regista finlandese Heta Jäälinoja e del lungometraggio vincitore dell’importante International Documentary Film Festival Amsterdam “Apolonia” di Lea Glob.

In Dogana di terra prosegue la rassegna in collaborazione con Università e Soprintendenza con alcuni classici cortometraggi e lungometraggi del cinema muto: “Voyage dans la lune” di George Méliès del 1902, “The Great Train Robbery” di Edwin S. Porter del 1903, “La regina di Ninive” di Luigi Maggi del 1908 e Alice’s Wonderland, primo cortometraggio realizzato da Walt Disney, nell’anno del suo centesimo anniversario.

Venerdì 14 luglio in Dogana di fiume è la volta di un grande ospite: alle 19, infatti, ci sarà il regista tarantino Giacomo Abbruzzese, per presentare il suo film “Disco Boy“, premiato alla scorsa Berlinale per la migliore fotografia. Segue il concerto sul fiume a cura del giovane cantautore veronese Lazzarone e, dopo la performance di danza a cura di Alice Zucconelli, sarà proiettato prima il corto sperimentale “Under the bombs” del regista veronese Nicholas Bertini e po il film Disco Boy.

In Dogana di terra verranno presemtati due capolavori della storia del cinema: “The Lodger” di Alfred Hitchcock e “Persona” di Ingmar Bergman. Il primo si inserisce nell’ambito dei lavori muti del grande regista britannico, il secondo riflette sul ruolo del silenzio volontario da parte di una donna che ha compiuto una scelta importante. A seguire, si potrà assistere alle rassegne fuori concorso “Cinegiornale Verona” con clip d’archivio dell’Istituto Luce sulla Verona storica e “Giovanissimi”, dedicata a cortometraggi realizzati da ragazzi under 18. Nel chiostro della Dogana di terra a partire dalle 21 si potrà assistere prima alla performance del rumorista Matteo Bigon, poi alla sonorizzazione dal vivo da parte un gruppo di musicisti veronesi del classico del cinema muto horror, uscito nel 1922, “Nosferatu” di Friedrich Wilhelm Murnau.

Sabato 15 luglio in Dogana di fiume si potrà interagire con la giuria dell’edizione, in un incontro informale con il pubblico. Anche quest’anno il festival vanta nomi di professionisti che lavorano nel settore dell’audio video a livello internazionale. La giuria di professionisti sarà chiamata a giudicare e premiare il migliore fra i lungometraggi e mediometraggi in concorso. Si prosegue poi con il concerto del collettivo veronese, dedito a improvvisazioni afropsichedeliche, Haffe Giraffe e alla performance di danza a cura di Alice Zucconelli. Parte poi la serie di cortometraggi in concorso, selezionati tramite la ricerca di giovani talenti sul territorio.

Alla Dogana di terra la rassegna “Terra in ascolto” propone un omaggio a Angelo Badalamenti, scomparso lo scorso dicembre, attraverso la proiezione del capolavoro di David Lynch “Mullholland Drive”. A seguire verranno proiettate le rassegne fuori concorso “Paesaggi dal mondo”, con alcuni cortometraggi ambientati in luoghi emblematici di terre lontane, e “Menzioni speciali in 90 minuti” con nove titoli della call for entries esclusi dalla selezione ufficiale ma notevoli dal punto di vista artistico. Nel chiostro a partire dalle 21.30 il musicista, ex bassista degli Zu, Massimo Pupillo porterà il suo set elettroacustico My Own Private Afghanistan, dove sonorizza le clip girate in Afghanistan nel 1969 da Anna Bivacchi, figlia dell’allora console italiano. Seguirà poi la performance audio-video del visual artist francese Maotik, anche membro della giuria.

Non solo cinema

Durante i giorni di festival, inoltre, sono organizzati tre diversi workshop: venerdì 14 luglio dalle 9 alle 12 presso Lo Spazio Veronetta in Vicolo Borgo Tascherio si terrà “Baby sound deisgner” con la compositrice per il teatro e sound designer Federica Furlani, il costo è di 25 euro a bimbo; sabato 15 luglio, invece, sempre allo Spazio Veronetta si terrà il workshop con Maotik “Data Visualisation, Reveal The Invisible”, per tradurre in opere audio-video i messaggi informatici con un costo di 40 euro a persona e infine, sempre sabato 15 luglio all’ex Macello, grazie alla collaborazione con Coldiretti Verona, si terrà il workshop “La mia voce, la tua storia” con Elisa del Mese sulla scrittura di podcast con un costo di 25 euro a persona. Per iscrizioni scrivere a: bridgeff@gmail.com.

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