Mercato Mutui 2025: Verona traina il Veneto

Mutui: a Verona importo più alto e durata record, ecco perché vince ancora la rata fissa.

I dati del 2025 sul mercato dei mutui in Veneto mostrano le tendenze, in particolare per la provincia di Verona, con l’importo medio richiesto più alto della regione. Nonostante la convenienza del tasso variabile a ottobre 2025, la maggior parte dei consumatori veneti, come nel resto d’Italia, continua a prediligere la sicurezza del tasso fisso. È ciò che afferma in un report l’osservatorio MutuiOnline.it.

Verona: importi e durata record.

Verona emerge come la provincia con le richieste di mutuo più consistenti e durature del Veneto nel 2025. L’importo medio richiesto a Verona è di 152.988 euro, superando Padova (143.386) e Treviso (140.966), e distanziando notevolmente Rovigo, ultima con 118.487 euro.

La provincia scaligera registra anche la durata media dei mutui più lunga della regione: 25 anni e 4 mesi. Al contrario, Rovigo ha la durata più breve con 23 anni e 8 mesi.

Il valore medio degli immobili oggetto di finanziamento è il più alto a Verona, attestandosi su 233.761 euro.

Questi dati riflettono una maggiore fiducia nel mercato immobiliare veronese sia da parte dei richiedenti che delle banche, che concedono finanziamenti più estesi. A livello regionale, infatti, la durata media è aumentata nel 2025 (24 anni e 8 mesi) rispetto al 2024 (24 anni e 3 mesi).

La scelta tasso: fisso batte variabile.

Nonostante i tassi variabili siano tornati a essere più convenienti di quelli fissi già da maggio, la stragrande maggioranza dei veneti opta per la stabilità, afferma l’osservatorio MutuiOnline.it.

A ottobre 2025, il tasso variabile medio si attesta al 2,69%, contro il 3,27% del tasso fisso medio, una differenza di 58 punti base.

Il risparmio mensile offerto dal variabile è di 43 euro su un mutuo ventennale da 150 mila euro (809 contro 852 del fisso). Su un 30ennale, il risparmio sale a 46 euro.

“Nonostante ciò, la sicurezza è prioritaria: il tasso fisso assorbe il 96,6% del totale delle richieste nel 2025 , garantendo una rata bloccata contro le possibili fluttuazioni del mercato. La quota del variabile si ferma al 2,6%“.