Violenza in Questura: “Picchiato dai poliziotti che io stesso ho chiamato”

Il racconto di un 37enne: “I poliziotti mi hanno picchiato”.

Pestato due volte, prima in strada e poi dalla polizia, che lui stesso aveva chiamato: a raccontarlo in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa è Adil Tantaoui, un 37enne che vive in Italia da 7 anni. La sua storia sembra legarsi a doppio filo alle recenti drammatiche rivelazioni che hanno scosso dalle fondamenta la Questura di Verona.

Se ne stava per conto suo, ha raccontato nell’intervista Adil Tantaoui, quando un ragazzo italiano gli ha chiesto una sigaretta. Solo che Adil non ne aveva, e gli ha detto di no. A quel punto il giovane, per tutta risposta, l’ha colpito in testa con un bastone. E il 37enne ha chiamato la polizia. Ed è qui che le cose, secondo il suo racconto, avrebbero cominciato ad andare al contrario. I poliziotti, dice, hanno lasciato andare il ragazzo italiano, ma hanno insultato e trattenuto solamente lui, senza nemmeno chiedergli i documenti.

Dopo averlo caricato nell’auto di servizio, prosegue nel racconto, lo hanno portato in Questura. Prendendolo a calci, denudandolo e lasciandolo in una stanza senza cibo per un giorno. Il giorno successivo, Adil Tantaoui sarebbe stato portato al centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di Torino, anche se non doveva essere espulso, dal momento che è sposato con una donna italiana. L’uomo sarebbe rimasto chiuso nel CPR per più di un mese prima di essere rilasciato. Poi l’ultima domanda fatta dal giornalista che lo ha intervistato: “Richiamerebbe ancora la polizia?”. “No, probabilmente no”.

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