Emergenza ucraina, dalla solidarietà veneta nasce la casa di accoglienza di Ferrara di monte Baldo

Accoglienza durante l’emergenza ucraina, tanti gli aiuti anche da Verona. Attivata una casa di accoglienza a Ferrara di monte Baldo.

Verona e il Veneto in prima fila per accogliere e aiutare i profughi durante l’emergenza ucraina: con le donazioni inviate dai veneti infatti (837.742.93 euro) si è potuta attivare una casa di accoglienza, il soggiorno Fortunata Gresner a Ferrara di Monte Baldo, nel veronese, gestito dalla congregazione delle suore della compagnia di Maria, per i profughi con problematiche sia di tipo psicologico che motorio che di disabilità. Attualmente sono circa una ventina le persone accolte, anche minori accompagnati da genitori a cui viene garantito un servizio efficace e di qualità.

“Attraverso la rete della Protezione civile, i veneti hanno fornito una disponibilità ampia di alloggi e di posti letto durante l’emergenza Ucraina”, commenta il presidente Luca Zaia. “Tutti ci ricordiamo quando è scoppiata la guerra. Sono state ore difficilissime che hanno costretto intere famiglie ucraine a scappare dal loro Paese, molte delle quali hanno raggiunto l’Italia e anche il Veneto. I veneti sono persone vocate all’accoglienza e a provarlo concretamente sono state anche le numerose famiglie che hanno deciso di contribuire, in quelle ore difficili e drammatiche, per garantire un tetto, ma anche prestazioni sanitarie, a chi era più sfortunato”.

Sono 4mila gli alloggi messi a disposizione dalle famiglie.

Zaia ha ricordato anche altri numeri che evidenziano il tema della solidarietà: “I privati, che sono rappresentati prevalentemente da famiglie, hanno messo a disposizione, durante i mesi cruciali di richiesta di ricovero da parte degli ucraini che fuggivano dalla guerra, quindi negli scorsi mesi primaverili, più di 4mila alloggi per un totale di circa 13mila posti letto.

Tramite il servizio regionale di Protezione civile, questo importante servizio di accoglienza è stato messo a disposizione di tutto il sistema territoriale, quindi anche dei Comuni, per rispondere alle necessità ulteriori operando in parallelo rispetto alle altre forme di accoglienza messe in campo per competenza dalle Prefetture e per fronteggiare l’enorme flusso di profughi. Un grazie di cuore, quindi, ai veneti, alle nostre famiglie, che quando c’è bisogno porgono la mano e lo dimostrano con azioni concrete che ci riempiono di orgoglio”.

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