Pasqua alle Canarie? Si può: in partenza dal Catullo i voli “covid-tested”

Verona, partono anche dall’aeroporto Catullo i voli per le Canarie.

Zona rossa per molti ma non per tutti. Sold-out il volo ‘covid-tested’ che decollerà dall’Aeroporto di Villafranca Valerio Catullo sabato 3 aprile: destinazione Canarie, Fuerteventura, circa 170 i passeggeri a bordo del volo Neos. I voli ‘Covid-tested’, scrupolosamente sanificati, consentono l’imbarco ai soli passeggeri che hanno eseguito il test antigenico rapido o molecolare, effettuato non oltre le 48 ore precedenti l’imbarco (c’è un punto-tamponi anche all’esterno del Catullo), e che attesti il risultato negativo al Covid-19. Medesimo iter al rientro, ma in questo caso il test verrà praticato nel resort in cui i villeggianti sono ospiti, 48 ore prima della partenza.

Se fino a poche ora fa si parlava di una mini-quarantena di cinque giorni, che aveva messo in allarme tour operator e viaggiatori veronesi in procinto di volare in terra spagnola, per chi si è affidato ad Alpitour, Veratour, Settemari e Neos, la partenza è assicurata, e senza l’obbligo della quarantena, come era stato disposto nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza. “La notizia della quarantena obbligatoria, è stata una doccia fredda – spiega Elena Osetta, direttrice dell’Agenzia viaggi ‘Quarzo’ di Verona -. Fortunatamente il pericolo è stato scongiurato grazie alla compagnia aerea Neos, che ha avviato i voli ‘covid-tested’ con l’intento di far ripartire il turismo nel rispetto delle norme anti contagio, con destinazione l’arcipelago spagnolo”.

In merito Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non le manda però a dire: “Gli alberghi e tutto il sistema dell’ospitalità italiana sono fermi da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia – incalza -. una beffa per gli operatori del turismo italiano. Bisogna aprire i confini regionali e le porte delle attività – prosegue Bocca -. Se le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio, allora questa logica deve essere applicata anche ai viaggi in Italia, così come alla possibilità di frequentare terme, impianti di risalita, riunioni, congressi e manifestazioni fieristiche”.

Note sull'autore