Guida al curioso slang segreto al tavolo da poker

Il mondo della comunicazione è vasto e complesso, spesso frutto di commistioni e influenze provenienti da vari ambiti. Succede così che alcune espressioni, o termini gergali, provengano da mondi lontani tra loro e convergano poi nel dire comune, diventando modi di dire universalmente riconosciuti ad accettati. È quello che è successo, ad esempio, con il poker, uno dei giochi di carte tra i più conosciuti: la sua diffusione ha contribuito a traslare alcune delle espressioni dello slang tipico di questo gioco fuori dal gioco stesso, entrando direttamente nel linguaggio di tutti i giorni. Si tratta per lo più di modi di dire, frasi o termini che racchiudono significati ben precisi, legati al poker, che vengono poi decontestualizzati e riportati nel linguaggio comune perdendo parte del loro significato originario e assumendo altre connotazioni.

Ecco così che il linguaggio segreto e criptico del pokerista viene estrapolato per essere riportato nei modi di dire anche di persone che non sanno nulla di poker. Ovviamente conoscere il gioco in sé permette di avere almeno una contestualizzazione dello slang utilizzato, ma non di rado alcune espressioni tipiche di questo gioco vengono usate nella vita di tutti i giorni, adattate al contesto quotidiano.

Lo slang segreto del poker: All-In e Check tra le più utilizzate

Non è raro ascoltare, anche fuori dal tavolo da poker, termini gergali ed espressioni tipiche di questo gioco, utilizzate con dei significati ben precisi. Un esempio tipico è il termine All-in che si può ascoltare comunemente nelle migliori poker room e che viene usato tipicamente anche nella vita quotidiana, da persone che magari neanche conoscono le regole del poker.

L’espressione All-In o “Andare All-In” è davvero frequente e fa riferimento alla mossa tipica del poker di puntare tutto lo stack di chip sulla combinazione scelta. Nella vita di tutti i giorni invece “All-In” indica una volontà di rischiare il tutto per tutto e si usa in svariati ambiti, dal lavoro alla vita privata. Un altro termine tipico dello slang del Poker, che ha oltrepassato il tavolo verde per approdare nella comunicazione quotidiana, è il famoso “Check”, usato tantissimo nel linguaggio comune quando si intende controllare qualcosa, fare un’analisi e valutare lo stato delle cose prima di procedere con qualsiasi decisione.

Nel Poker, invece, il check indica la volontà di passare al giocatore successivo senza puntare, lasciando all’altro la decisione e attendendo di fatto di capire come sta evolvendo la partita prima di esporsi con la propria puntata.

A questi termini tipici dello slang del poker si affiancano poi altri termini che traslano le espressioni tipiche del pokerista nell’ambito dei videogame. In questo caso la fonte principale è il poker online e le poker room dove vengono utilizzati termini poi impiegati anche nel mondo dei videogames. Ne è un esempio tipico la parola grindare che nel gioco di carte indica la volontà di accumulare molte mani su più tavoli diversi, mentre nel linguaggio tipico dei videogiochi indica la volontà di ripetere più volte lo stesso livello di gioco per accumulare risorse ed esperienza.

Dallo slang del poker al linguaggio comune: le espressioni più utilizzate

Dal poker ai videogames dunque il passo è veramente breve, tanto che alcuni acronimi tipici del celebre gioco di carte vengono impiegati ogni giorno dai vari appassionati di videogiochi. Uno degli acronimi più diffusi, ad esempio, è GGWP che sta per “Good Game, Well Played” ovvero “Bella partita, ben giocata” che si usa per fare i complimenti ad un altro giocatore. Nel poker questa formula viene usata spesso nelle chat per complimentarsi con un giocatore più forte che magari ha vinto bluffando particolarmente bene; nei videogiochi la usa il giocatore sconfitto che si ritira dalla partita persa, prima di iniziarne una nuova.

Infine, tra le espressioni gergali tipiche del poker, traslate nel linguaggio comune, troviamo anche American Arlines e Pini per indicare una coppia di Assi; Cowboys per indicare la coppia di K nella seconda mano più forte; le Paperelle per indicare la coppia di 2.

Che dire poi della “Mano del morto”, ovvero il riferimento alla giocata A-8; dell’espressione “Bullare il tavolo” per indicare un giocatore che sta dominando una partita o del termine “Shippare” che indica l’aver sottratto qualcosa a qualcun altro. Nel poker questa espressione si usa quando un giocatore vince un torneo, ma nella vita quotidiana il termine “Ship” è entrato di diritto anche nel linguaggio social, usato per indicare la volontà che si crei una relazione tra due persone.

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