Maxi operazione anti-criminalità: la Polizia colpisce i clan cinesi in 24 province, anche a Verona.
Un’operazione ad alto impatto contro la criminalità dei clan cinesi, ha coinvolto la Polizia di Stato in 24 province italiane, tra cui Verona. Coordinata dal Servizio Centrale Operativo (SCO), l’azione ha puntato a colpire i reati legati a immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e del lavoro, spaccio di droga, contraffazione e armi illegali.
Nel mirino, in particolare, alcune attività commerciali gestite da cittadini cinesi che – secondo le indagini – facevano da copertura per traffici illeciti.
I numeri dell’operazione.
- 13 persone arrestate, tra cui spacciatori, sfruttatori e latitanti.
- 31 persone denunciate a piede libero.
- Quasi 2.000 identificazioni.
- 305 esercizi commerciali controllati, 2 dei quali sequestrati.
- 550 grammi di shaboo sequestrati, pari a 5.500 dosi.
- 22.825 euro in contanti sequestrati.
- 29 sanzioni amministrative, per un totale di oltre 73.000 euro.
A Verona controlli mirati nei centri massaggi.
Anche Verona ha fatto la sua parte. La Squadra Mobile, insieme agli altri uffici della Questura, ha passato al setaccio 11 attività – tra cui 3 centri massaggi – gestiti da cittadini cinesi.
Risultato.
- 75 persone identificate.
- 1 arresto per ordine di carcerazione.
- 1 denuncia per irregolarità sul territorio.
- 1 espulsione con ordine di lasciare l’Italia in 7 giorni.
Un fenomeno radicato.
Le indagini hanno messo in luce la presenza in Italia di vere e proprie bande criminali cinesi, spesso formate da persone originarie della stessa zona della Cina, legate da rapporti familiari o comunitari. Questi gruppi operano in modo simile alle mafie tradizionali: usano violenza e intimidazione, si dividono il territorio e gestiscono affari con altre etnie, compresi gruppi italiani.
Tra le attività più redditizie anche l’hawala, un sistema clandestino per trasferire soldi tra continenti senza passare dalle banche, spesso usato per pagare droga, trafficare esseri umani o riciclare denaro.
Questa operazione si inserisce in un piano più ampio lanciato nel 2023 dallo SCO per colpire diversi fenomeni criminali, dalla devianza giovanile allo sfruttamento del lavoro.
