Rubarono due auto a Verona e a Sandrà, arrestati due pluripregiudicati

I carabinieri di Peschiera hanno arrestato un 50enne di Castiglione e un 68enne di Porto Mantovano.

Alle prime ore del mattino di oggi, giovedì 29 aprile, i carabinieri del N.O.R. di Peschiera del Garda hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di furto aggravato in concorso, traendo in arresto M. S., 50 anni originario di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, e I. R., 68 anni originario di Porto Mantovano, entrambi residenti in provincia di Brescia e pluripregiudicati.

Le indagini sono state avviate nella serata del 24 giugno del 2020, a Castelnuovo del Garda, frazione di Sandrà, quando i carabinieri del N.O.R. di Peschiera del Garda hanno rinvenuto due autovetture rubate; nello specifico, si trattava di una Volkswagen Golf asportata la notte stessa a Castelnuovo del Garda e una Fiat Punto asportata nel mese di gennaio 2020 a Verona. La mattina successiva, quella del 25 giugno, sono stati effettuati gli accertamenti urgenti su entrambi i veicoli, con esaltazione e repertamento delle impronti papillari sulla Volkswagen Golf, che, analizzate dal Polo di dattiloscopia giudiziaria del Comando provinciale carabinieri di Verona, hanno permesso di individuare due soggetti predetti.

Nel corso dell’investigazione è stato inoltre analizzato il traffico telefonico pregresso delle utenze in uso ai due malviventi, riuscendo così a ricostruire i loro spostamenti il giorno del furto della Volkswagen Golf, dai loro luoghi di residenza alla provincia veronese e, nello specifico, a Castelnuovo del Garda, luogo dov’è stato commesso il furto. Gli accertamenti di natura tecnica sono stati corroborati dalle dichiarazioni rese da un residente della zona che, proprio la notte del furto, ha visto due soggetti di sesso maschile parcheggiare le autovetture rubate nel piazzale antistante la sua abitazione, per analizzarne lo stato e lasciarle in sosta per un eventuale successivo recupero che non è mai avvenuto, a seguito della segnalazione al 112 da parte del citato testimone.

L’analisi del traffico telefonico è stata estesa anche al periodo in cui è stato perpetrato il furto della Fiat Punto e, pur coprendo un lasso temporale più ampio, è stato comunque possibile collocare i due arrestati a Verona, nella zona specifica, in tre distinte occasioni e in orario notturno, come da loro modus operandi. A seguito dell’attività tecnica ed investigativa si è proceduto a depositare presso la procura della repubblica di Verona una dettagliata informativa, comprovante le responsabilità penali dei due indagati, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e in genere (furto, riciclaggio, rapina e porto di armi od oggetti atti ad offendere, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, stupefacenti…), anche in concorso tra loro, come da ultima condanna del 2018.

Lunedì, 26 aprile, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Verona, dottor Raffaele Ferraro, condividendo l’operato dei militari della compagnia di Peschiera Del Garda, ha emesso ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere a carico dei due soggetti per furto aggravato in concorso, con l’aggravante della violenza sulle cose e la recidiva, specifica e infraquinquennale per entrambi. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso le case circondariali di Brescia e Mantova, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Tale attività d’indagine si inserisce in un più ampio servizio di prevenzione dei reati predatori  (in particolare, di furti di autovetture), condotto quotidianamente dai carabinieri della compagnia di Peschiera del Garda che prestano una costante attenzione al delicato fenomeno. Proprio grazie a un’efficace attività preventiva, è stato possibile registrare un calo di furti di autovetture rispetto all’anno scorso; tuttavia, laddove purtroppo il reato venisse comunque commesso, vengono avviate tempestivamente le conseguenti attività investigative del caso, non mancando di supportare la vittima dell’odioso reato attraverso un’azione costante di vicinanza da parte del personale dell’Arma dei carabinieri. A tal proposito, proprio come nel caso dei due furti in argomento, l’avvio tempestivo dell’attività investigativa e la tenacia dei militari operanti, ha permesso di raccogliere una serie di inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei due malviventi. Le risultanze investigative sono state quindi prontamente comunicate all’autorità giudiziaria che, condividendo con la ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri, ha emesso l’odierna misura cautelare.

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