Ucraina, il Veneto attiva l’unità di crisi: “Mille profughi già arrivati. Dobbiamo garantire ospitalità a tutti”

Il punto sulla situazione profughi dall’Ucraina in Veneto.

“La prima preoccupazione del Veneto è quella di garantire ospitalità a tutti i profughi in arrivo dall’Ucraina. Questa mattina ho convocato la prima riunione dell’unità di crisi per la drammatica vicenda della guerra In Ucraina. Ho cercato di mettere intorno al tavolo tutti gli interlocutori. Quindi Protezione civile, sanità, bilancio, avvocatura, ambiente, Arpav”: lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.

“E’ stata regolamentata la fase di ingresso, in merito a tutta una serie di procedure sanitarie – ha aggiunto Zaia -. Quindi noi come Veneto procediamo al tampone a tutti i rifugiati in ingresso e garantiamo la possibilità di vaccinarsi. Al momento i positivi non sono molti, ma ci sono. In seguito hanno cinque giorni di tempo, con deroga al Super Green pass, per raggiungere la meta finale, da parenti, amici o altro, naturalmente con tampone da effettuare”.

I numeri: “Stiamo cercando di redigere un bollettino. Un migliaio sono già arrivati in Veneto. La Protezione civile preannuncia un flusso da 700mila a un milione di profughi, che poi raggiungeranno le loro destinazioni in tutta Italia. In Veneto potrebbero fermarsene circa 50mila. E siamo molto preoccupati di questo aspetto. Da noi arrivano mamme e bimbi, gli uomini non li fanno più uscire. Dobbiamo garantire l’ospitalità. Ma i veneti sono generosi, hanno già donato 143mila euro. E stiamo ragionando di realizzare un hub per la prima accoglienza“.

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