Salasso Rc auto, a Verona tariffe ancora in aumento nel 2024: ecco quanto spenderemo

A Verona la polizza Rc auto aumenta, e pure i pedaggi autostradali per effetto dell’approvazione del decreto Milleproroghe.

A Verona, il 2024 inizia con possibili aumenti della polizza Rc auto e dei pedaggi autostradali, dopo l’approvazione del decreto Milleproroghe. Secondo l’osservatorio di Facile.it, più di 60mila automobilisti veneti quest’anno pagheranno di più. Oltre a questo, c’è anche una possibile penalizzazione della classe di merito per sinistri con colpa del 2023.

Il calcolo: a dicembre 2023 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Veneto occorrevano, in media, 514.53 euro, vale a dire il 36,3% in più rispetto a dodici mesi prima.

Ma la beffa è che a livello regionale, la percentuale si attesta al 2,13 per cento, invece nella provincia di Verona l’incremento è del 2,15 per cento. Le associazioni dei consumatori si oppongono. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, denuncia che, dopo Rc auto, telefonia e alimentari, gli italiani dovranno affrontare anche i costi autostradali in aumento, senza benefici tangibili nei servizi offerti.

Costi più alti quindi, per chi usa regolarmente le autostrade. Se per i viaggiatori occasionali l’impatto sarà limitato, per professionisti e autotrasportatori l’aggravio è pesante. Il decreto Milleproroghe ha stabilito l’aumento dei pedaggi autostradali per tutti, dal primo gennaio 2024.

La classe di merito.

Qual è l’identikit degli automobilisti veneti che vedranno aumentare il premio Rc auto a causa di un sinistro con colpa? A peggiorare la propria classe di merito sarà il 2,38% del campione femminile e l’1,99% di quello maschile.  

Analizzando, invece, la professione dell’assicurato emerge come gli insegnanti siano risultato essere la categoria che, in percentuale, hanno dichiarato con più frequenza un sinistro con colpa (3,42%) e che quindi vedranno aumentare il premio Rc auto. Seguono gli studenti (3,03%) e i commercianti (2,91%). Di contro, sono i dirigenti/funzionari coloro che, sempre percentualmente, hanno dichiarato nel corso del 2023 meno sinistri con colpa (1,57%).

Chiesto l’intervento del garante.

Assoutenti chiede l’intervento del Garante per la sorveglianza dei prezzi, temendo che questi aumenti possano alimentare l’inflazione, specialmente per i beni di largo consumo, considerando che la maggior parte delle merci in Italia viene trasportata su strada. Entrambe le associazioni chiedono un’analisi immediata e misure per evitare questi rincari.

Questa decisione comporta un aumento del 2,3% sui pedaggi autostradali, indipendentemente dal gestore della tratta. Attualmente non è chiaro se questi aumenti porteranno a miglioramenti sulla rete autostradale grazie ai nuovi piani di investimento, noti come Piani Economico Finanziari (Pef).

Il consiglio dei Ministri ha concesso ai concessionari una proroga fino al 30 marzo 2024 per presentare i Pef e fino al 31 dicembre 2024 per completarli. Solo a quel punto saranno determinati eventuali adeguamenti sulle tariffe autostradali del 2024, sia in eccesso che in difetto.

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