Pandemia in Veneto, ancora troppi i contagi ogni 100mila abitanti. Allarme per gli over 50 non vaccinati

L’analisi della Fondazione Gimbe su contagi e vaccinazioni in Veneto.

Numeri contrastanti per quel che riguarda i contagi da Covid-19 in Veneto. Sono quelli registrati nell’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, riferito al periodo dal 22 al 28 settembre. Nella settimana in esame, i nuovi casi in regione sono calati del 17,4%. Il dato sugli attualmente positivi ogni 100mila abitanti si attesta invece su 226, quindi ben oltre la media nazionale che è di 166. Solo Sicilia ed Emilia Romagna hanno fatto peggio, rispettivamente con 340 e 311 casi ogni 100mila abitanti.

Rassicurante la situazione negli ospedali. I posti letto occupati dai pazienti Covid sono il 5% nelle terapie intensive e il 3% in area medica. Numeri ben lontani dalle soglie che significano zona gialla, rispettivamente il 10% e 15%.

Il Veneto risulta in ritardo per quanto riguarda i vaccini. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 70,7% (media Italia 71,3%) a cui aggiungere un ulteriore 4,7% (come la media Italia, al 4,7%) solo con prima dose. “A fronte di oltre 8,3 milioni di persone non hanno ricevuto nemmeno una dose – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – in questa fase è molto difficile giudicare l’entità dei progressi della campagna vaccinale, per l’ingiustificata indisponibilità pubblica sia dei dati delle prenotazioni, sia del numero di persone esonerate dalla vaccinazione”.

Sopra il dato medio nazionale anche la popolazione over 50 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino, che in regione è pari al 10,3%, contro il 9,9% dell’Italia.

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