Green pass e nuove regole, si va verso la stretta: cosa può cambiare anche a Verona

La stretta sul Green pass a Verona e in Veneto.

Il boom dei contagi da coronavirus, aiutati dal rapido progredire della variante Delta, che ormai ha largamente sfondato anche a Verona, come ha sottolineato lo stesso direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi, spinge il governo ad accelerare sull’utilizzo del Green pass.

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Uno strumento che il governo vorrebbe rendere obbligatorio per viaggiare su treni, aerei e navi, per entrare nei cinema, nei teatri e nelle sale da concerto, ma anche per frequentare palestre, piscine e forse anche discoteche, che così avrebbero modo di riaprire. oltre che per assistere ad eventi sportivi, o per fare shopping nei centri commerciali. Resta, per il momento, il grande rebus sull’obbligatorietà del Green pass per l’accesso ai ristoranti al chiuso.

L’applicazione potrebbe essere introdotta a tappe, già nelle prossime ore, col duplice obiettivo di scongiurare nuove chiusure e di invogliare gli incerti a prenotare il vaccino. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, cerca di correre ai ripari. Ma la decisione potrebbe avere ripercussioni sul turismo anche a Verona, dove come abbiamo visto i ristoratori sono già pronti a scendere in piazza contro l’introduzione del Green pass per i ristoranti. Ma il governo vorrebbe introdurre regole ben precise, con multe fino a 400 euro per i clienti di locali dove c’è rischio di assembramento.

In attesa del provvedimento che stabilirà l’estensione dell’impiego del Green pass si parla anche della rivalutazione dei parametri circa il passaggio delle regioni dal bianco al giallo, dando più importanza alla percentuale di occupazione degli ospedali, ma anche della proroga dello stato di emergenza per altri 3 o 6 mesi

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“Se scattano i provvedimenti basati sui vecchi parametri qui si blocca tutto un`altra volta. Non possiamo correre un rischio del genere. La velocità è determinante”, ha spiegato il governatore del Veneto Luca Zaia al Corriere della Sera. Secondo Zaia siamo in una fase nuova. “Sì, perché ci sono i vaccini e i numeri mi dicono che in ospedale ormai finiscono pochissime persone. In Veneto in questo momento abbiamo ricoverato solo 6 nuovi pazienti in terapia intensiva e sono per lo più cinquantenni non vaccinati”, afferma.

Vaccini per i più giovani.

Il governo intende spingere i giovani a vaccinarsi per consentirgli di vivere una vita normale. Chiunque otterrà il Green pass, potrà esibire il codice Qr e andare ai concerti così come alle partite di calcio, viaggiare o andare al cinema. Chiunque non lo volesse effettuare, invece, dovrà effettuare un tampone a proprie spese

I possibili provvedimenti già dalla prossima settimana.

Che succederà dunque? La mediazione all’interno dell’esecutivo inizierà la prossima settimana e verranno presi in esame i luoghi con maggiori occasioni di assembramento a partire dalle discoteche, autobus, treni, cinema, stadi, concerti, palestre e ristoranti al chiuso. Nelle scorse ore il presidente del Veneto aveva affermato che “per l’applicazione del Green pass sul modello francese la vedo dura. Possiamo ragionare sui grandi assembramenti, ma applicando il buon senso “. E poi naturalmente c’è la questione zone gialle, con la questione parametri da rivedere. Ma per quelle bisognerà attendere il prossimo monitoraggio, quello di venerdì 23 luglio.

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