Zevio, compra su Marketplace uno smartphone che non arriva mai: presa la truffatrice.
Aveva trovato nelle inserzioni pubblicate sull’applicazione “Marketplace” di Facebook, un annuncio relativo alla vendita di uno smartphone di ultima generazione a prezzo particolarmente conveniente e si era quindi convinto a contattare l’inserzionista per ricevere ulteriori dettagli, occasione in cui, al fine di guadagnare la fiducia dell’acquirente, la venditrice riferiva, tra le altre cose, di essere la “moglie di un carabiniere”, convincendo l’ignaro cittadino di Zevio ad effettuare il pagamento richiesto.
L’acquirente, 33enne di Zevio, non ricevendo nei giorni seguenti l’oggetto acquistato e risultati vani i tentativi di ricontattare la venditrice, si è rivolto ai carabinieri di Zevio che hanno immediatamente effettuato tutti gli accertamenti necessari per identificare e denunciare l’autore della truffa, ovvero una donna residente in provincia di Taranto, già nota alle forze dell’ordine per essersi resa responsabile in passato di fatti analoghi. Contestualmente veniva richiesto anche il sequestro del denaro versato sulla carta postepay affinché possa essere restituito al legittimo proprietario.
I consigli dei carabinieri.
Oltre all’attività investigativa, in questo campo, è fondamentale la prevenzione e proprio per questo motivo, i carabinieri di Verona, impegnati in una campagna di sensibilizzazione contro le truffe, anche in questi ultimi mesi hanno continuato ad incontrare i cittadini in numerosi comuni della provincia, tra i quali Tregnago, Roncà, Caldiero, Negrar di Valpolicella, Caprino Veronese, Torri del Benaco, Castel d’Azzano, Povegliano Veronese, Cerea, Cologna Veneta, Zimella, Pressana oltre che nel capoluogo di provincia, occasione in cui è stato trattato anche il tema delle truffe consumate da “falsi appartenenti alle Forze dell’Ordine” o “falsi avvocati”. In questi casi, gli autori del raggiro, dopo aver reperito nomi e numeri di telefono, sono soliti contattare le vittime e spacciandosi telefonicamente per “Marescialli” o “Avvocati”, raccontano di un falso e grave incidente stradale in cui è rimasto coinvolto un loro parente, richiedendo contestualmente, “per evitare gravi conseguenze giudiziarie”, somme di denaro o preziosi che provvedono poi a ritirare personalmente presso l’abitazione della vittima raggirata.
I carabinieri invitano sempre, in caso di dubbi, a contattare il numero di emergenza 112 o rivolgersi al più vicino Comando stazione carabinieri.