Veronafiere, bilancio positivo per il 2022: superati anche i numeri pre-Covid

L’Assemblea dei soci del gruppo Veronafiere ha approvato il bilancio 2022. Ripartenza di slancio anche per la prima parte del 2023.

Veronafiere chiude il 2022 con un bilancio positivo e un fatturato di 107,7 milioni di euro, che supera anche i numeri pre-Covid. Sono i risultati rilevati durante l’Assemblea dei soci di Veronafiere, che ha approvato il bilancio 2022 della SpA e ha preso visione dei dati relativi ai primi mesi del 2023. 

Dal punto di vista generale, il documento approvato evidenzia il trend positivo dell’attività passato con il fatturato della Fiera di Verona che riallinea il benchmark pre-Covid a fronte di un calendario tornato a pieno regime, nonostante l’andamento incerto del primo trimestre 2022 ancora segnato da alcuni spostamenti di manifestazioni, con conseguenti maggiori oneri per la riorganizzazione.

“Abbiamo presentato ai soci un bilancio frutto di precise scelte di razionalizzazione aziendale, di svalutazioni strategiche di alcune delle nostre controllate e di messa in sicurezza dei conti che ci permettono di avere uno stato patrimoniale risanato e di guardare con rinnovata fiducia al futuro”, sottolinea il presidente di VeronafiereFederico Bricolo. “Il documento deve essere letto e collocato all’interno di uno scenario complesso su scala globale che, nel medio e lungo termine, ci prospetta decisioni strategiche anche sul fronte del posizionamento internazionale. Il ritorno al fatturato pre-Covid, ci consente di continuare a creare valore non soltanto per i settori economici rappresentati dalle rassegne in portafoglio diretto, ma anche per il territorio regionale e per la stessa Verona”.

Il risultato di 35 eventi in Italia e 14 all’estero.

Il recupero di fatturato e attività consente così a Veronafiere SpA di archiviare il 2022 all’insegna di una ripristinata solidità patrimoniale e stabilità finanziaria.

Infatti, il consuntivo 2022 è il risultato di 49 fiere ed eventi di cui 35 in Italia e 14 all’estero in 9 Paesi, che hanno visto la presenza di 750 mila operatori e 11 mila espositori, su una superficie netta venduta di 588mila metri quadrati. Anche il comparto congressuale si è rimesso in moto con 49 congressi (che arrivano a 250 considerando quelli infra-manifestazioni) per 28 mila presenze (che, con quelle infra-rassegne, salgono a 41mila). Una istantanea che evidenzia un quartiere ritornato pienamente attrattivo e rappresentativo delle principali filiere del made in Italy.

L’Assemblea dei soci ha anche preso visione dell’andamento della prima parte del 2023 che conferma una ripartenza di slancio, fondata sul consolidamento degli indicatori dimensionali (espositori, visitatori e superfici occupate) e valoriali, in linea o in crescita sul 2019. Condizioni queste che spingono le previsioni 2023 in positivo, con proiezioni a fine anno di un ulteriore incremento del fatturato e dell’utile anche comparandoli con gli esercizi pre-Covid. 

 

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