Verona antispreco: sgravi fiscali per chi regala le eccedenze alimentari

Verona antispreco: sgravi fiscali per le aziende che regalano le eccedenze alimentari a chi ne ha bisogno, persone e animali.

Un gesto di solidarietà: l’amministrazione di Verona propone sgravi fiscali per le aziende che regalano le eccedenze alimentari a chi ne ha bisogno. Il piano vuole incentivare le attività economiche a donare i prodotti alimentari ancora commestibili. Così supermercati e negozi possono aiutare enti di assistenza e beneficenza locali, anziché buttare via il cibo.

Con questa azione, le attività commerciali, industriali, professionali e produttive che creano o distribuiscono beni alimentari, potranno godere di una riduzione della quota variabile della Tari. Questo se scelgono di cedere le loro eccedenze gratuitamente ad associazioni assistenziali. Una iniziativa volta a supportare coloro che si trovano in situazioni di bisogno, e a contribuire all’alimentazione animale.

Il piano che proviene dall’assessorato alle Politiche sociali è stato approvato dalla Giunta. Per attuarlo, sono state apportate modifiche al Regolamento per la disciplina della tassa rifiuti (Tari), estendendo i benefici fiscali a tutte le attività economiche che aderiscono a questa nobile iniziativa di solidarietà.

Promuovere il recupero di beni invenduti è la filosofia che da anni sostiene il progetto Rebus. L’idea è di massimizzare la partecipazione e il successo delle donazioni, garantendo la massima libertà d’azione sia per chi dona che per chi riceve.

Gli obiettivi.

L’obiettivo dell’ iniziativa antispreco è promuovere un approccio solidale alla gestione degli eccedenze, e ridurre la produzione di rifiuti. Ciò include la diffusione di buone pratiche per il recupero e il riutilizzo dei beni, specialmente alimentari, per aiutare chi si trova in situazioni di bisogno. Un modo per stimolare il senso di responsabilità e partecipazione attiva nella cittadinanza.

Come ottenere la riduzione.

La riduzione delle tasse sui rifiuti sarà proporzionale alla quantità di alimenti donati, incentivando il recupero anziché lo smaltimento. In risposta alle esigenze delle attività economiche, il termine per la presentazione della documentazione è stato spostato dal 30 gennaio al 30 aprile, al fine di garantire un periodo più ampio per la gestione delle richieste e evitare penalizzazioni dovute a scadenze troppo stringenti.

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