Via ai saldi invernali, i veronesi sono pronti a spendere 140 milioni di euro

Verona, ecco quanto spenderemo per i saldi invernali.

I veronesi spenderanno circa 140 milioni di euro per i saldi invernali che a Verona e in Veneto come nel resto d’Italia (Valle D’Aosta esclusa), prendono il via proprio oggi, venerdì 5 gennaio: la previsione è di Confcommercio Verona, sulla base delle elaborazioni della Confcommercio nazionale, secondo cui saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno nel Paese allo shopping scontato, con una spesa pro capite di circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro.

“Stimiamo, per la nostra provincia, una leggera crescita degli acquisti, nell’ordine del 2-3%, rispetto ai saldi invernali dello scorso anno”, puntualizza il presidente di Federmoda-Confcommercio Verona Mariano Lievore.

“Per il settore si tratta di una buona occasione per recuperare liquidità e incassi dopo un 2023 non certo brillante – aggiunge -. I saldi invernali potranno beneficiare della scia positiva di un dicembre finalmente vivace, dopo un ottobre e un novembre penalizzati da un clima sfavorevole per l’acquisto di qualsiasi capo invernale” 

“E’ stato un anno complesso”.

“I saldi – fa presente il direttore generale di Confcommercio Verona Nicola Dal Dosso – sono l’occasione per riaffermare funzioni e ruoli dei negozi di prossimità dove il rapporto tra commerciante e consumatore è un valore aggiunto e garantisce quel servizio che solo il negozio fisico può assicurare”. “Ci aspettiamo un rilancio della propensione al consumo – dice ancora Dal Dosso – dopo un anno complesso in cui la moda ha contribuito in maniera determinante alla discesa e al contenimento dell’inflazione anche nella nostra provincia”. 

“I consumatori – conclude Lievore – potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti. Il fashion retail si conferma componente essenziale per il valore e la vitalità di vie, piazze e centri storici e contribuisce anche nel Veronese alla crescita del Pil e dell’occupazione, oltre a essere una componente importante dell’export”.

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