A Verona un progetto per valorizzare i giovani: al via “Play-Ragazzi in movimento”

“Play-Ragazzi in movimento”: il progetto del comune di Verona contro il disagio giovanile, tra laboratori e attività.

Valorizzare i ragazzi e dare una risposta al malessere giovanile coinvolgendo anche i quartieri: è l’obiettivo alla base del progetto “Play-Ragazzi in movimento” del comune di Verona, ideato per infondere nelle generazioni più giovani, ragazzi e ragazze dai 12 ai 13 anni, maggiore consapevolezza delle proprie risorse personali. Il territorio coinvolto è quello della 4a circoscrizione, e vede la partecipazione degli alunni delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di I° grado degli istituti comprensivi Santa Lucia e Golosine, per un totale di 15 classi.

L’iniziativa, avviata nel mese di marzo, rientra nell’ambito del piano di interventi della regione Veneto in materia di Politiche giovanili “GiL – Giovani in Loco” e vede la collaborazione del C.S.E. Centro servizi educativi.

Il programma dell’iniziativa.

Con l’aiuto dei propri professionisti, come pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti, il C.S.E. Centro servizi educativi elaborerà il profilo di ogni singolo partecipante dopo la compilazione di un questionario standardizzato su una serie di situazioni, per individuarne punti di forza e obiettivi di miglioramento. Fine ultimo sarà lasciare ad ogni studente libertà di espressione, farlo sentire ascoltato e aiutarlo a trovare una risposta ai propri bisogni specifici. A tal proposito inoltre interverranno le associazioni sportive del territorio, per apportare il proprio contributo, e verranno organizzati laboratori pomeridiani, workshop tematici ed eventi dedicati.

Capillarità e universalità sono alla base di un progetto nato dall’esigenza di mostrare un supporto concreto ed effettivo ai nostri ragazzi e ragazze”, ha sottolineato l’assessora alle politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia, “su cui l’emergenza Covid ha avuto gli effetti più incisivi. Gli esperti avranno la possibilità di stabilire un contatto diretto con gli studenti e le studentesse, e profilare un’analisi, utile poi nel momento del colloquio personale. L’obiettivo è quello di aiutarli a creare relazioni che siano forti e di qualità, accompagnarli ed assisterli in un momento critico della crescita come quello del passaggio dalle scuole medie alle superiori”.

Note sull'autore