Niente aumenti sui bus Atv fino a giugno 2024: prorogate tutte le agevolazioni

Verona, prorogate fino al 30 giugno 2024 le tariffe e le agevolazioni sui bus Atv.

Nessun aumento tariffario per viaggiare in autobus a Verona, prorogate fino al 30 giugno 2024 le tariffe e le agevolazioni sui bus Atv. Il Comune prosegue infatti con il progetto di contenimento dei rincari applicati da Atv a fine giugno scorso. Restano validi fino alla prossima estate: il biglietto urbano gruppi e il biglietto a fasce orarie, con il mantenimento del prezzo del carnet da 10 corse a 12,50 euro anziché 13,50, e della possibilità per un adulto e un minore di 14 anni di viaggiare insieme con il biglietto giornaliero urbano di 5 euro.

Una misura adottata in via sperimentale dal 1° luglio di quest’anno, che l’amministrazione, con un nuovo investimento di 90 mila euro, ha scelto di mantenere per andare incontro a famiglie, studenti, incentivando la mobilità con i mezzi pubblici nelle fasce orarie in cui sono meno utilizzati.

Quattro misure di sostegno.

Si tratta di quattro misure di sostegno, tra cui l’introduzione di due nuove tipologie di tickets. Una scelta avviata in via sperimentale dall’amministrazione comunale e che oggi, su proposta dell’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari, la Giunta ha scelto di continuare a portare avanti fino al 30 giugno 2024 con un nuovo stanziamento di 90 mila euro, che si aggiunge ai primi 300 mila erogati la scorsa estate per il sostenere l’iniziativa da luglio fino a fine dicembre 2023.

Niente aumenti quindi per le tariffe dei bus Atv. La cifra stanziata dal Comune permette infatti di ridurre i prezzi dei biglietti esistenti e di continuare a mantenere il biglietto urbano gruppi e il biglietto a fasce orarie, venduti solo tramite App e biglietterie aziendali.

Agevolazioni tariffarie in vigore fino al 30 giugno 2024.

Il biglietto urbano gruppi consente a un gruppo di quattro persone (composto da un adulto e tre minori di 14 anni, o da due adulti e due minori di 14 anni, oppure da quattro adulti over 70) di viaggiare insieme per un viaggio di andata e ritorno ciascuno della durata di 90 minuti al prezzo di 8 euro, a fronte di un onere a carico del Comune pari a 2 euro.

Il biglietto a fasce orarie, della durata di 90 minuti, dà Invece la possibilità di viaggiare sulla rete urbana dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 al costo di un euro, con un onere a carico del Comune pari a 0,30 euro.

Per quanto riguarda la tipologia di biglietti già presenti, resta confermata la riduzione del costo del carnet da 10 corse, al prezzo di 12,5 euro (anziché 13,5) con un onere a carico del Comune di 1 euro. Inoltre, il biglietto giornaliero urbano al prezzo di 5 euro che può essere utilizzato da un adulto e da un minore di 14 anni che viaggiano insieme. 

Da ricordare che l’aumento dei prezzi da parte dell’Azienda Trasporti Verona si è reso necessario a causa dell’incremento dei costi che l’azienda deve sostenere, soprattutto quello del carburante e delle mancate entrate durante il Covid, che hanno portato il biglietto ordinario a costare da 1,30 a 1,50 euro, sia urbano che extraurbano, e quello giornaliero urbano da 4 a 5 euro.

Bertucco: “Ora la Regione Veneto faccia la sua parte”.

“Il provvedimento, che si è deciso oggi di prorogare per ulteriori sei mesi – ha evidenziato l’assessore al Bilancio Michele Bertucco in sostituzione dell’assessore Ferrari – da un lato va incontro alle difficoltà oggettive legate ai cantieri filovia di via Città di Nimes, incentivando l’uso dei bus rispetto all’auto privata, dall’altro vuole sostenere chi è maggiormente in difficoltà nell’utilizzo dei mezzi pubblici, con particolare attenzione alle famiglie. Il biglietto rimane quindi invariato fino a giugno 2024, con il prezzo precedente agli aumenti applicati da Atv al 30 giugno di quest’anno. A gennaio avremo i primi dati che ci permetteranno di capire se questi contributi stanno effettivamente incentivando l’impiego dei mezzi pubblici da parte della cittadinanza. Invitiamo la Regione Veneto a contribuire a supporto di questa iniziativa, come già avviene da parte delle Regioni Emilia Romagna e Lombardia che finanziano con risorse proprie il trasporto pubblico in aggiunta agli interventi statali”.  

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