Incidenti in montagna, in Veneto 16 vittime da inizio estate: l’appello alla prudenza

Sono 283 le persone soccorse e le 16 vittime della montagna dall’inizio dell’estate. Troppi incidenti, a rischio l’incolumità di tutti

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rivolge ai frequentatori della montagna, dopo l’ennesimo caso di due escursionisti veronesi mal equipaggiati che sono rimasti bloccati su una ferrata dolomitica a Cortina costringendo i soccorritori a cinque ore di intervento per salvarli, un appello. La montagna presenta numerose insidie, a volte invisibili, a volte frutto della scarsa preparazione di coloro che la frequentano. Per questo è importante prestare molta attenzione alle attività che si decide di intraprendere.

Dati alla mano

Dal primo di maggio il Soccorso Alpino del Veneto ha soccorso 283 persone, sono state registrate 16 vittime e 50 feriti gravi. Dato da non sottovalutare è anche quello dei 130 illesi che hanno richiesto l’intervento del Soccorso Alpino, spesso con l’elicottero del SUEM, sintomo che le attività in montagna non vengono pianificate con la dovuta attenzione e prudenza. Bisogna quindi ricordare che serve rispetto e preparazione per approcciarsi alle cime, anche per non dover impegnare i soccorritori in missioni che hanno sempre una componente di rischio.

Secondo i dati del Soccorso Alpino del Veneto relativi a questa prima parte d’estate, il 20% degli interventi è dovuto a incapacità, l’8% dalla perdita d’orientamento, altra fattispecie che potrebbe facilmente essere evitata pianificando meglio l’itinerario. Le cadute provocano, quest’estate, il 25% degli interventi del Soccorso Alpino e i malori l’11%, complice anche il caldo dell’ultimo periodo. Il 53% delle persone soccorse sono escursionisti, con minor esperienza di montagna, mentre il 14% dei recuperati è invece impegnato nelle ferrate.

Le parole del presidente Zaia

“La montagna, d’estate, costituisce uno degli ambienti naturali più affascinanti del mondo ma, per frequentarla in sicurezza occorre imparare a conoscerla, rispettarla, trattarla per quel che è: un paradiso naturale, ma anche un rischio per chi le si avvicina senza prudenza. In questi casi il rischio di incidenti è alto e spesso viene messa in pericolo la vita degli escursionisti e quella dei soccorritori. È accaduto di nuovo sulla ferrata Tomaselli, nel cortinese. Accade di frequente, e per questo motivo rivolgo a tutti i frequentatori della montagna in questo scorcio di luglio e in agosto un accorato appello alla prudenza perché la vacanza possa trascorrere in totale serenità”.

Prosegue il presidente: “Le squadre del Soccorso Alpino, ma anche il Sagf della Guardia di Finanza sono un riferimento per professionalità e dedicazione. Li ringrazio per questo, ma chiedo ai turisti e agli appassionati di outdoor di avere rispetto anche per questi uomini e donne che mettono sempre in campo preparazione tecnica, coraggio e altruismo. Sono angeli della montagna pronti a spingersi oltre l’immaginabile, ma non si possono chiedere loro miracoli”.

“Sta a ognuno di noi approcciarsi nel modo giusto alla montagna: informandoci bene sui percorsi e le difficoltà che ne sono insite, chiedendo alle guide alpine e alla gente del luogo informazioni, ponendo grande attenzione alle previsioni del tempo, dotandosi di abbigliamento consono, con le calzature adatte e tutto l’occorrente per affrontare momenti di difficoltà del percorso, come corde e moschettoni, e i frequenti e repentini cambi del tempo che possono far crollare le temperature in pochi minuti. Ne va della gioia di una vacanza, e dell’incolumità propria e dei soccorritori”, conclude Zaia.

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