Energia, acqua, ambiente, rifiuti: le sfide della Provincia di Verona

Le nuove sfide della Provincia di Verona secondo il presidente Flavio Pasini.

Energia, acqua, ambiente, rifiuti: ci sono questi temi tra le priorità della Provincia di Verona, che il neo eletto presidente Flavio Pasini intende affrontare.

“Vogliamo riprendere, in senso più ampio, alcuni temi di nostra pertinenza – ammette infatti Pasini – come l’ambiente, le scuole e i trasporti, che ci coinvolgono assieme al  Comune di Verona, col quale c’è un dialogo continuo. Su questi argomenti la prima cosa da fare come Provincia è attrezzarsi. L’ente deve essere a capo del territorio e i sindaci devono riconoscersi nella Provincia, di cui di fatto sono i “soci” attivi in quanto costituiscono l’Assemblea Provinciale, per questi settori istituzionali. Dove non ci siamo come competenze dirette, ad esempio il settore dell’acqua, settore delle energie e quello dei rifiuti, che per me sono i tre principali argomenti a livello di territorio provinciale, vogliamo contribuire,  ampliando la discussione, con dei tavoli di lavoro per sviscerare i problemi”.

“A questi tavoli inviteremo gli esperti delle aziende e degli enti competenti che già operano in merito. Per il settore acqua, emergenza oggi assai significativa, inviteremo quindi, ad esempio, l’Ato, Acque Veronesi, Gardesana Servizi, i consorzi di Bonifica, la Coldiretti, ovvero tutti coloro che possono contribuire a fornire l’idea per un intervento coordinato sul territorio. Abbiamo l’idea di aiutare i sindaci a strutturare un coordinamento delle ordinanze da prendere in certi casi che interessano tutti i comuni, ordinanze che non creino fratture e discontinuità nelle comunità come è successo in passato, ad esempio, con i falò di inizio anno sul tema dell’inquinamento ambientale, quando qualcuno li ha vietati e altri no, creando malumori e distinzioni tra territori spesso vicini”.

E sull’energia, altro tema legato all’ambiente, ha intenzione di promuovere qualche iniziativa come presidenza della Provincia?

“Si. Stiamo pensando a un convegno, promosso dalla Provincia, che coinvolga i tecnici e gli esperti di energia eolica, idroelettrica, geotermica, da biomasse  e dal sole, per evitare che un sindaco, stimolato magari da una singola azienda, compia scelte che poi potrebbero rivelarsi dannose, o per lo meno non così convenienti, per i suoi concittadini e per il territorio. C’è il rischio inoltre  che, in questi settori come in altri, si possano ‘intrufolare’ anche aziende poco serie. Vorremmo proporre suggerimenti, coordinare idee su quello che si potrebbe fare, stando sopra le parti, in modo trasparente ed efficace, con particolare riguardo alle comunità energetiche, entità da sostenere e appoggiare. Ecco un  esempio di attività in cui la Provincia si sente di porsi come coordinatore. Noi offriremo suggerimenti,  poi il singolo sindaco, informato, assume responsabilmente la propria scelta”.

E invece sui rifiuti con i suoi assessori ha qualche  idea in cantiere?

“Si , anche qui, partiamo da alcune brevi considerazioni. Di solito la Provincia è tra gli ultimi a essere contattata. Anche qui noi vorremmo essere promotori e vorrei giocare d’anticipo. Noi contatteremo le autorità competenti sempre per offrire quel ruolo di coordinamento di cui sul territorio si sente la necessità. Ci sono tre bacini. Il bacino territoriale a sud può contare sulla discarica di Torretta, e si sta muovendo  senza particolari problemi, a nord non hanno una  discarica e ci sono delle piccole problematicità. Quelle principali, che mi sono state segnalate, sono relative al bacino di Verona circa la raccolta differenziata. I tre bacini, che corrispondono al territorio provinciale, quasi un milione di abitanti, dovrebbero avere una unica linea guida. Se ci attrezziamo sul territorio con strutture e mezzi per gestire in casa i nostri rifiuti faremo un bel lavoro, senza scaricare ad altri, come spesso succede, i nostri rifiuti, che sono oneri ma potrebbero essere anche risorse. E’ incredibile che i pannolini di Nogara debbano finire a Treviso. Una realtà più piccola di noi ha quello che noi non abbiamo. L’erba falciata delle rotatorie fa chilometri, finisce a Bergamo. Ciò mi meraviglia,  dovrebbe  essere gestita in casa”.

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