Rischio estinzione: le imprese artigiane di Verona invecchiano e mancano i giovani eredi.
Verona e il Veneto stanno affrontando un’emergenza silenziosa: le imprese artigiane rischiano di restare senza eredi. I dati degli ultimi anni dipingono uno scenario preoccupante: gli imprenditori invecchiano, i giovani non subentrano, le aziende faticano a trovare manodopera qualificata, mentre la formazione corre in direzione opposta rispetto alle esigenze del mercato.
I numeri.
In Italia, oltre 314 mila titolari d’impresa hanno più di 70 anni, ma meno del 30% delle imprese familiari sopravvive al passaggio generazionale. In Veneto il fenomeno è ancora più evidente: tra il 2010 e il 2024, il numero di imprese artigiane nella provincia di Verona è calato di 5.309 unità, pari a un -18,6%, superiore sia alla media regionale (-16,4%) che a quella nazionale (-15%).
Preoccupante è anche il profilo anagrafico degli imprenditori: nello stesso periodo, i titolari over 70 sono quasi raddoppiati (+96,8%), mentre i giovani under 30 sono diminuiti del 45,8% e i 30-49enni del 47,8%.
“La carenza di manodopera rende tutto più difficile”, commenta Nico Bellesolo, direttore di Casartigiani Verona. Nel 2024, il 65% delle assunzioni previste in Veneto è risultato di difficile reperimento, un record nazionale. “Tecnici, elettricisti, idraulici e operatori specializzati scarseggiano, mentre migliaia di giovani restano inattivi o senza lavoro, creando un paradosso tutto italiano: posti vacanti da una parte, ragazzi in attesa dall’altra”.
A complicare il quadro c’è la formazione: “Gli Its, percorsi tecnici post-diploma con tassi di occupazione superiori all’80%, sono poco valorizzati e percepiti come “serie B”. All’estero, paesi come Germania e Paesi Bassi li considerano invece la via principale per l’ingresso nel mondo del lavoro“.
Per Verona e il Veneto, conclude Bellesolo, servono “scelte chiare: più formazione tecnica, passaggi generazionali pianificati, un lavoro artigiano reso attrattivo per i giovani e competitivo per chi dall’estero vuole investire la propria professionalità”.
