Tommasi-Sboarina, ci siamo: Verona sta per scegliere il suo futuro

Ballottaggio Tommasi-Sboarina, Verona al voto.

Damiano Tommasi contro Federico Sboarina: è tra questi due che Verona deve scegliere. Urne aperte domenica 26 giugno dalle 7 alle 23. Si parte dai 43.102 voti di Tommasi (39,79%) contro i 35.405 di Sboarina (32,69%). Tommasi, classe 1974, ex calciatore di Hellas, Roma e nazionale, nel curriculum ha anche la presidenza, per 9 anni, dell’Associazione italiana calciatori. Guida una coalizione che a Verona raramente (quasi mai) è stata così unita, dal Pd a Verona in Comune di Michele Bertucco, da Azione ai 5 Stelle, a Traguardi, e negli ultimi giorni ha incassato l’endorsement anche di Rifondazione e dei renziani (che al primo turno stavano con Flavio Tosi).

Tommasi.

Tommasi si è giocato una campagna elettorale “diversa”, senza mai alzare la voce o scendere in polemiche con gli avversari. Ha puntato sull’entusiasmo e sull’idea di “futuro”, al primo turno ha portato la sua civica al 16%, numeri ben oltre le aspettative, vincendo a mani basse con il 39 e passa per cento. Nelle due settimane prima del ballottaggio non ha cambiato una virgola nel suo modo di fare campagna, e ha macinato chilometri a piedi per i quartieri della città, portando in giro le sue magliette gialle. Ha dribblato anche l’entrata a gamba a tesa del vescovo, Giuseppe Zenti, intervenuto in piena campagna elettorale a ricordare i “veri valori” dell’elettore cristiano: lui, ultra cattolico, non ha battuto ciglio: “Il vescovo fa il vescovo”, si è limitato a dire.

Sboarina.

Sboarina, classe 1971, avvocato, da sindaco uscente al primo turno è stato invece sotto le aspettative, inutile nasconderlo. Ha battuto Tosi, sì, che dalla sua parte aveva Forza Italia, ma poi nonostante le insistenze dei vertici nazionali del suo partito, Fratelli d’Italia, e di Salvini, ne ha rispedito indietro la proposta di apparentamento ufficiale, che avrebbe riunito i cocci del centrodestra e riportato a palazzo Barbieri l’ex sindaco leghista, nel frattempo passato ufficialmente a Forza Italia.

Eppure per sperare di vincere il sindaco uscente dovrà recuperare molti voti proprio dai tosiani, e lo dovrà fare dopo una campagna elettorale durissima fatta quasi tutta “contro”, e dopo che Forza Italia nel corso del suo mandato era uscita dalla maggioranza di palazzo Barbieri. Messo quasi all’angolo da Tommasi, probabilmente sottovalutato dal centrodestra veronese, Sboarina ha deciso di puntare tutto, nelle due settimane prima del ballottaggio, su alcuni slogan intramontabili della coalizione targata Lega-FdI, sventolando lo spauracchio dei campi rom, della teoria gender nelle scuole, degli immigrati. Basterà questo a recuperare i 7 punti percentuali che lo separano da Tommasi?

Molto, naturalmente, dipenderà anche dall’affluenza alle urne: si vota a fine giugno, nel bel mezzo di un anticiclone africano che getta su Verona aria bollente e temperature da forno. Anche i dettagli contano.

Note sull'autore