Candidato di +Europa in cima all’Arena manifesta per la cannabis legale

Giorgio Pasetto sale sull’Arena: “Cannabis legale”.

Giorgio Pasetto, candidato come capolista al Senato nel collegio plurinominale Veneto 02 per +Europa, ha deciso di salire sull’Arena per richiamare l’attenzione sulla legalizzazione della cannabis. “Ancora una volta noi di +Europa veniamo tenuti ai margini della comunicazione politica – è il pensiero di Pasetto -. La verità è che sui temi che trattiamo, non solo in campagna elettorale, ma anche nell’informazione quotidiana, pesa sempre un velo di silenzio moralista”.

“Sono salito sulla sommità dell’Arena di Verona – continua Pasetto – aprendo uno striscione che inneggia alla legalizzazione della cannabis, mentre da sotto passanti, cittadini e turisti mi guardavano: a pochi giorni dal voto era l’unico modo per poter comunicare direttamente agli elettori un messaggio importante, cioè che il proibizionismo porta solo a guadagni illeciti, ingrossa il portafogli della criminalità, alla quale espone ogni giorno migliaia di ragazzi e crea un clima di caccia alle streghe che impedisce qualsiasi ragionamento.

Legalizzare la cannabis non solo significa togliere ogni anno quasi 8 miliardi di guadagni alla criminalità, ma fare in modo che i nostri figli non siano costretti a frequentarla, sapere se e quanto ne fanno uso e squarciare il muro di moralismo che va a danno anche degli utilizzi socialmente importantissimi come quello terapeutico. Per colpa di una cultura bigotta e proibizionista milioni di persone che vivono sofferenze gravissime a causa di patologie e che nei derivati della cannabis troverebbero un sollievo innocuo, si ritrovano invece a non poterne far uso e a doversi rivolgere a prodotti farmaceutici che comportano gravi conseguenze collaterali”.

“Con il mio gesto – conclude Pasetto – voglio dire basta: tutti sappiano che Giorgio Pasetto, capolista per il Senato al plurinominale per +Europa, è antiproibizionista, lotta per la legalizzazione della cannabis e fa di questo, come di tutti gli altri diritti civili individuali, la sua bandiera personale e politica”.

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