Su Geo&Geo la storia dell’agriasilo di Pescantina, esempio di imprenditoria femminile

L’agriasilo di Pescantina a Geo&Geo: la storia di Marcella Alberini tra le esperienze di imprenditoria femminile raccontate in studio.

E’ andata in onda dagli studi di Geo&Geo la storia di Marcella Alberini e del suo agriasilo di Pescantina, un esempio di imprenditoria femminile raccontato dalla presidente nazionale di Donne impresa Coldiretti Chiara Bortolas e commentato dalla conduttrice Sveva Sagramola.

Marcella e suo marito Giovanni Zampini sono pionieri a livello nazionale di un servizio per la prima infanzia all’interno di un’azienda agricola, la “Fattoria Casamia”, progettato e organizzato seguendo i principi della pedagogia Montessoriana. In uno spazio green in base alla stagione si possono raccogliere le foglie e comporre dei collage autunnali, a primavera cercare le erbe spontanee e preparare i bouquet naturali con i fiori di campo. La ricreazione, rigorosamente all’aria aperta, è genuina e soprattutto a km zero.

All’esterno, l’orto didattico, frutteto, conigliera, pollaio, paddock con i minipony sono progettati per le attività educative, esplorative, conoscitive legati alla natura e agli animali.

E’ rosa quasi il 30% delle aziende in Italia.

“Si tratta di un fiore all’occhiello”, ha detto Chiara Bortolas, “espressione della multifunzionalità in agricoltura che nella vocazione femminile vede un contributo fattivo alla parte creativa delle imprese”.  

Con oltre 200mila imprese agricole condotte da donne l’esercito delle imprenditrici rosa rappresentano quasi il 30% del totale delle imprese agricole attive in Italia, in un settore tradizionalmente considerato maschile. Sono giovani, diplomate (oltre la metà) e laureate (25% la maggior parte delle lauree non è a indirizzo agrario: molte donne scelgono l’agricoltura dopo percorsi di studio o esperienze in settori, segno di un’attrazione del mondo agricolo). 

Oltre il 50% svolge più di una attività connessa alla produzione primaria e attività di educazione ambientale e alimentare dedicate alle scuole ma anche alle attività ricreative e soprattutto all’agricoltura sociale per l’inserimento nel mondo del lavoro dei più sfortunati.

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