A Nogara torna la Festa del riso co’ le nose: protagonisti i prodotti del territorio

Alla Festa del riso co’ le nose a Nogara le migliori produzioni enogastronomiche veronesi: “Contiamo di ripetere il successo del 2022”.

Fino al 10 settembre torna a Nogara la tradizionale Festa del riso co’ le nose, giunta alla 37esima edizione: nell’ex campo sportivo di Via Sterzi i visitatori potranno assaggiare le migliori produzioni enogastronomiche locali e assistere a spettacoli e concerti. Al centro della manifestazione ci sono i prodotti agroalimentari locali come il riso Vialone nano IGP, la stortina veronese presidio Slow Food, formaggi, carni bianche o di bovino e i vini veronesi.

Per 18 giorni in 2mila metri quadrati di tensostruttura, con 1500 posti a sedere disponibili, saranno funzionanti sette cucine, due pasticcerie, una gelateria, un bar e un’enoteca con 17 etichette veronesi.

“Anche in questa edizione della festa”, evidenzia il presidente di Nogara eventi Massimo Andreoli, “vogliamo valorizzare i prodotti enogastronomici veronesi utilizzati nelle cucine. Sono produzioni di eccellenza di realtà presenti sul territorio. Contiamo di rinnovare il successo del 2022 che ha avuto numeri significativi: circa 60mila presenze, 70mila piatti preparati di cui 25mila risotti con le noci. La Festa del riso co’ le nose si conferma quindi un appuntamento per gli appassionati della buona cucina e dell’ottimo vino con intrattenimento pensato per andare incontro ai differenti gusti dei partecipanti”.

L’11 settembre ci sarà una serata solidale con l’incasso devoluto in beneficenza. Tutte le informazioni sui menu previsti e gli spettacoli sono presenti sulla pagina Facebook.

Produzioni locali.

Le cucine saranno gestite da: Gruppo Alpini, Riso Baschirotto, Riseria Gazzani 1648, Macelleria Avicola Nogarese, Corte Palazzina: cucina a km zero. In funzione anche una pizzeria. Le Cantine dell’enoteca sono: Valerio Zenato – Le Morette, Riccardo Bonfante, Casarotto, Castellani, Ca’ Verde, Fongaro, Tenute Francesco Righetti, Villa Canestrari.

Stortina Veronese dell’Azienda agricola La Palazzina (Cerea): la Stortina veronese, presidio Slow food, è un piccolo salame di peso inferiore ai due etti che si produce nel Basso Veronese. La ricetta, che si tramanda da generazioni, prevede di conservarla sotto lardo in modo da mantenerla fresca per tutto l’inverno. Altrimenti, essendo di dimensioni ridotte, non potrebbe conservarsi a lungo e si asciugherebbe in fretta. Il lardo dello stesso maiale salato e macinato serve da protezione del prodotto dall’ambiente esterno. Questo “coperchio” di lardo viene tolto prima del consumo e il salamino è così pronto da mangiare, morbido e profumato.

Formaggio L’Opera dell’Azienda agricola Cazzola (Salizzole e Nogara): un formaggio a pasta dura di alta qualità, 100% italiano, realizzato in provincia di Verona. Utilizza latte prodotto dall’azienda Agricola Cazzola, nel rispetto del benessere dell’animale. Il processo produttivo viene seguito dal campo alla tavola.

Grazie alla particolare lavorazione, L’Opera è privo di lattosio già dal terzo mese di stagionatura e ha il 30% di sale in meno rispetto alla media dei formaggi a pasta dura.. Il formaggio è un modello di filiera corta, tracciabilità, trasparenza, attenzione alla salute del consumatore e dell’ambiente.

I vini del territorio.

Spumante metodo classico della Cantina Fongaro: fondata nel 1975 da Guerrino Fongaro nel comune di Roncà, la Cantina si trova nella valle più orientale della provincia di Verona. L’azienda ha investito nel Metodo Classico, nel biologico e nel vitigno Durella.

Prima di essere riscoperto, nella seconda metà degli anni ’70, la Durella di origine antica era considerato montanaro, rustico e selvatico. Una decina di anni dopo la fondazione della Cantina, la proprietà ha deciso di mettere in atto la seconda importante scommessa che ha dettato una svolta decisiva per l’identità dell’azienda: consacrarsi all’esclusiva produzione di Spumanti Metodo classico tradizionale. Nello stesso periodo, verso il 1985, la Cantina si è trasformata in una delle prime aziende vitivinicole biologiche della regione.

Spumante Perche’ Gioia, di Riccardo Bonfante: lo spumante brut è prodotto da uve Pinot grigio in purezza nel comune di Gazzo Veronese. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata per una durata di 15 giorni. Affinamento di tre mesi e presa di spuma in autoclave. Con la capacità di essere “semplice e contemporaneo”, alla mescita il vino presenta una spuma voluminosa, con “una bollicina elegante e persistente”.

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