Il “sorpasso” del vino veronese: “Calano le vendite, ma l’eccellenza conquista il mercato”

Valpolicella: “Meno bottiglie, più valore”, la sfida del vino di qualità in un mercato che cambia.

“Meno bottiglie vendute, ma il vino veronese sempre più di qualità e richiesto sul mercato”: è il quadro emerso ieri sera a Negrar durante l’incontro organizzato da Coldiretti Verona e Valpolicella Benaco Banca in occasione del Palio del Recioto. Un evento che ha riunito esperti, produttori e rappresentanti istituzionali per riflettere sulle prospettive della viticoltura locale alla luce dei cambiamenti nei consumi, sempre più orientati verso la qualità.

Il tema della serata, “La viticoltura della Valpolicella tra mercato e cambiamenti dei consumi“, ha offerto lo spunto per un confronto a più voci. Al centro del dibattito, l’andamento del mercato del vino rosso italiano: “In calo i consumi in termini di volume, ma con un valore in costante crescita”. Lo ha evidenziato Giancarlo Vettorello, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Veneto, sottolineando come “dal 2010 al 2024 il valore dell’export dei vini rossi italiani verso i Paesi extra Ue è quasi raddoppiato, passando da poco più di un miliardo a quasi due miliardi di euro“.

Anche in Italia si registra una diminuzione dei consumatori (dal 50% nel 2014 al 38% nel 2023), ma con un’attenzione crescente verso i prodotti a denominazione, che in Veneto rappresentano l’80% del totale. “La Valpolicella può contare su quattro vini d’eccellenza – ha aggiunto Vettorello – Recioto, Amarone, Ripasso e Valpolicella, veri e propri asset da valorizzare in un mercato in evoluzione”.

Andrea Carpi, esperto di marketing del vino e fondatore di Ac Marketing and Trade, ha invece invitato a consolidare i mercati già attivi piuttosto che inseguire nuove destinazioni: “Le potenzialità dei mercati consolidati non sono ancora state del tutto sfruttate. Attenzione però a elementi critici come l’elevata gradazione alcolica, poco in linea con le nuove tendenze di consumo, specie nei Paesi anglosassoni“.

Secondo Carpi, la sfida è anche generazionale: “I giovani bevono più bianchi, ma vanno educati al rosso. Il Valpolicella può essere un ottimo punto di partenza: elegante e leggero, è ideale per il palato moderno”.

Momento significativo della serata è stato l’annuncio del riconoscimento del Recioto della Valpolicella come presidio Slow Food, il primo in Veneto e uno degli undici totali in Italia per i prodotti vinicoli.

L’incontro si è concluso con la cerimonia d’intronizzazione del Sovrano e Nobilissimo Ordine dell’Amarone e del Recioto, che ha visto l’investitura di Giorgio Girardi.