In partenza per il mondo: per 30 studenti di Verona un anno all’estero con Intercultura

Da Verona 30 studenti pronti a partire per un anno di studio all’estero con Intercultura: “Promotori del dialogo tra culture”.

Quest’estate 30 studenti di Verona e provincia partiranno per vivere un anno di studio all’estero grazie al progetto di Intercultura, l’associazione di volontariato che organizza e finanzia, attraverso borse di studio, programmi di mobilità scolastica internazionale. I ragazzi saranno ufficialmente premiati venerdì 14 aprile al circolo di Castelvecchio.

Le borse di studio erogate coprono dal 20 al 100 per cento delle spese. I giovani veronesi frequenteranno all’estero il terzo e quarto anno delle scuole superiori in uno dei 60 Paesi in cui Intercultura sviluppa i suoi programmi, dai più classici Paesi anglofoni come USA, Canada, Australia, Irlanda e anche Sudafrica, a una vasta gamma di Paesi europei come Germania, Francia, Finlandia, Islanda, dall’Asia in Thailandia, Filippine e Giappone e all’ America latina con Argentina. Ecuador, Honduras, Messico e Paraguay.

“Importante per il percorso di crescita dei ragazzi”.

“La cerimonia di premiazione dei ragazzi vincitori delle borse di studio è un’occasione che ci permette di ricordare la rilevanza che le esperienze all’estero ricopre nel percorso di crescita dei giovani“, commenta l’assessore alle politiche giovanili Jacopo Buffolo, “dando risalto all’importanza dello scambio tra culture e all’incontro tra popoli, in un momento storico in cui i valori su cui si fondano le attività di realtà come Intercultura sono ancora più rilevanti e all’ordine del giorno”.

“Siamo felici e orgogliosi di poter celebrare questo momento”, dichiara Cristian Papa, vice presidente del centro locale di Intercultura di Verona. “Stiamo vivendo un periodo molto difficile dovuto a eventi esterni che hanno modificato le nostre abitudini e anche la voglia di aprirsi al mondo. Proprio per questo motivo noi di Intercultura percepiamo ancor di più come essenziale il nostro intervento nel farci promotori di una cultura della pace, stimolando il dialogo e la comprensione tra i popoli in una cornice di rispetto e inclusione delle diversità e di partecipazione attiva dei giovani alla costruzione di un mondo migliore”.

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