Abusi in Questura a Verona, spunta una seconda inchiesta: “Picchiati tre stranieri”

Violenze e torture in Questura a Verona, spunta una seconda inchiesta.

Violenze in Questura a Verona, dopo i cinque poliziotti arrestati, accusati di aver picchiato e insultato alcuni “fermati”, e i 17 indagati, spunta un’altra inchiesta, anche questa condotta dalla Procura di Verona. E anche questa con un’ipotesi di reato terrificante: tortura.

La vicenda, come riporta il Corriere di Verona, risalirebbe al febbraio del 2022, antecedente quindi ai fatti saliti alla ribalta delle cronache in questi giorni. Almeno cinque mesi prima dell’inizio dell’indagine che ha portato all’arresto dei cinque poliziotti e all’iscrizione di altri 17 nel registro degli indagati. In quell’occasione gli agenti delle Volanti della Questura di Verona, secondo quanto ricostruito, chiamati a sedare una rissa scoppiata tra tre persone di origine nordafricana, avrebbero tenuto quella che i magistrati definiscono una “condotta vessatoria”.

La denuncia ai carabinieri.

I tre stranieri furono portati in Questura, e in seguito rilasciati dopo essere stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. Solo che qualche giorno dopo due dei tre stranieri denunciarono ai carabinieri di Verona di essere stati malmenati, allegando anche un referto di pronto soccorso, relativo a uno de tre, con una prognosi di tre giorni. Facendo così partire l’inchiesta interna nei confronti dei due agenti intervenuti in quell’occasione: dapprima con ipotesi di reato di lesioni, che con l’avanzare delle indagini si trasformò nell’ipotesi di reato di tortura.

I due poliziotti, un assistente capo e un agente scelto, a quel punto sarebbero quindi stati sollevati da incarichi operativi e trasferiti dal questore di allora, Ivana Petricca, in sala radio, prima che venisse loro notificata, con l’avanzare dell’inchiesta, la sospensione dal servizio.

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