Vaccini in fiera, opposizione all’attacco: “Un caos indegno, così non va bene”

Vaccini per gli over 80 in fiera, opposizione all’attacco.

Vaccini in fiera, l’opposizione di palazzo Barbieri parte all’attacco. Mentre si moltiplicano le segnalazioni di caos e code per gli anziani in attesa della somministrazione, è Michele Bertucco, consigliere comunale di Sinistra in Comune, a puntare il dito contro l’amministrazione. “Pensare di risolvere la più grande campagna vaccinale della storia moderna con una lettera o una pagina web significa non avere idea di che cosa si stia andando incontro. Il caos indegno per un Paese civile a cui abbiamo assistito ieri in fiera, unico centro vaccinale della città, con gli anziani in carrozzina in fila per ore in attesa del proprio turno, è solo un assaggio di ciò che potrebbe accadere nelle prossime settimane e mesi con una non più limitata disponibilità di vaccino”.

“E’ pertanto doveroso da parte dell’Ulss e del Comune – insiste Bertucco – predisporre le necessarie contromisure moltiplicando i servizi sul territorio così da assicurare distanze, spazi adeguati e tempi di attesa sostenibili, senza scaricare la colpa sugli anziani come biecamente hanno cercato di fare oggi.
Ciascuno si assuma le proprie responsabilità, è chiaro che quella di ieri è stata una giornata da dimenticare e che non dovrà ripetersi. Prendiamo atto, ad esempio, che solo in questi giorni l’Ulss ha pubblicato il bando rivolto ai centri accreditati che vogliano fare le vaccinazioni”.

Intanto anche Elisa La Paglia, consigliere comunale Pd, sulle proprie pagine social accusa la scarsa disorganizzazione del piano vaccini: “Chi è stato chiamato 3 volte, chi nemmeno una nonostante i 90 anni, chi aspetta fiducioso, chi comincia a non capirci più nulla. Chi deve fare molti km per arrivare al punto più vicino, chi da casa propria purtroppo non può nemmeno uscire – scrive La Paglia -. La soluzione che sta funzionando in altre regioni si chiama “medici di base”: conoscono le patologie dei pazienti, seguono già a casa i casi più gravi, possono organizzarsi coi comuni quando non hanno ambulatori idonei, fanno già i vaccini antiinfluenzali ogni anno. I centri vaccinali devono essere facilmente accessibili, a basso costo, strutture stabili, perché ne avremo ancora per molto tempo”.

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