Le mani della ‘ndrangheta sulla ricostruzione post terremoto, un arresto anche a Peschiera

‘Ndrangheta, operazione “Sisma” dei carabinieri di Mantova: 10 arresti.

‘Ndrangheta nella ricostruzione del sisma, perquisizioni anche nel Veronese: riguarderebbe infatti anche la provincia di Verona, e in particolare Peschiera del Garda, l’operazione dei carabinieri di Mantova, che a conclusione delle indagini coordinate dalla Dda di Brescia hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare a carico di 10 persone, indagate per i reati di concussione, corruzione e intestazione fittizia di società”, con l’aggravante delle finalità mafiose, per aver agevolato la cosca ‘ndranghetista Dragone. Tra i dieci arrestati c’è anche un 61enne residente a Peschiera del Garda, padre di un altro indagato.

L’operazione è in corso in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Calabria. I reati sarebbero stati commessi nell’ambito delle procedure per la concessione dei fondi Sisma per la ricostruzione di immobili danneggiati dal terremoto del 2012 in provincia di Mantova. Contestualmente agli arresti, i carabinieri hanno effettuato decine di perquisizioni in abitazioni e studi tecnici anche con il supporto della guardia di finanza di Mantova, delegata a riscontrare l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Al centro dell’indagine.

Al centro dell’indagine ci sarebbe “il nipote di uno storico boss cutrese, pubblico ufficiale con la carica di tecnico istruttore presso i Comuni compresi nel cosiddetto ‘cratere sismico’ della provincia di Mantova (Poggio Rusco, Borgo Mantovano, Magnacavallo, Sermide e Felonica), con compiti istruttori, di verifica, di rendicontazione e di autorizzazione ai pagamenti dei contributi a fondo perduto stanziati da Regione Lombardia per gli immobili danneggiati dal terremoto del 2012″.

A carico degli indagati è stato disposto anche il sequestro “delle società fittiziamente intestate, delle provviste bancarie e di beni mobili e immobili per un valore di circa due milioni di euro, costituenti il ritenuto prezzo e il profitto dei reati contestati”.

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