Maltempo, cessato allarme a Verona: i volontari partiti per la Toscana

I volontari della Protezione civile Ana di Verona nelle zone alluvionate della Toscana.

Rientrato il pericolo per il veronese, i volontari della Protezione civile dell’Ana Verona sono partiti per la Toscana, dove il maltempo ha causato morti e ingenti danni. Erano al lavoro ininterrottamente da domenica scorsa, quando si è svolta “Storm” la più grande esercitazione di Protezione civile mai testata prima a Verona. Dalla finzione si è purtroppo passati alla realtà nel giro di poche ore con la prima ondata di piena dell’Adige che ha raggiunto la città martedì scorso. Da allora, è stato un susseguirsi di allarmi e allerte, con Ponte Nuovo – dove i volontari dell’Ana hanno lavorato in sinergia con i vigili del fuoco – sorvegliato speciale, idrovore pronte a entrare in azione e paratie già montate.

Operativi in Toscana.

Fortunatamente, la seconda ondata di maltempo a Verona è passata senza causare danni. Lo stesso non si può dire per la Toscana dove in alcune zone ci sono intere vie ancora isolate. Da ieri, è sul posto una ventina di volontari di Protezione Civile dell’Ana con sei mezzi e alcune pompe idrovore ad alta capacità. È di poche ore fa la partenza di un bilico dal veronese carico di alcune ruspe mentre è in fase di pianificazione una seconda partenza prevista per domani pomeriggio e l’organizzazione di ulteriori turni fino a mercoledì.

Le unità dell’Ana sono al lavoro in alcune zone particolarmente colpite tra Campi Bisenzio e Signa, alle porte di Firenze. “Ci zone in cui l’acqua sta gradualmente defluendo mentre alte, che sono in conca, in cui l’acqua c’è e va rimossa. L’emergenza primaria è però portare acqua e cibo alle persone ancora bloccate nelle case dove le scorte stanno finendo”, spiega Franco Foresti, vice responsabile Protezione Civile dell’Ana che attualmente si trova in Toscana mentre il coordinatore della Protezione civile dell’Ana Luca Brandiele sta gestendo l’emergenza da Verona in stretto coordinamento con le autorità.

Verona e provincia “sotto sorveglianza”.

“Siamo partiti insieme alla colonna mobile nazionale verso la Toscana a poche ora dai violenti nubifragi. La nostra Protezione Civile non ha comunque mai abbandonato la sorveglianza a Verona: eravamo presenti in città sia in zona Ponte Nuovo che nei punti più critici lungo l’Adige. Tutte le squadre della provincia erano mobilitate lungo l’argine da Volargne a Pescantina e fino a San Martino Buona Albergo, Zevio e Legnago. Non solo Adige: anche la zona di Soave e dell’Alpone è stata al centro di interventi e presidi”, elenca il vicepresidente vicario, nonché referente per la Protezione Civile David Favetta. “Abbiamo organizzato ronde notturne per tenere monitorato l’andamento dell’Adige e dei vari affluenti”.

Intanto, in città, sono rientrate le squadre operative a Ponte Nuovo. Rimangono installate le paratie lungo l’Adige che saranno rimosse presumibilmente la settimana prossima, meteo permettendo.

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