L’Italia per ora resta bianca, ma il Veneto è regione “a rischio”. Verso il lockdown dei non vaccinati

L’Italia rimane zona bianca, ipotesi lockdown per non vaccinati.

Non ci sarà nessuna zona gialla in Italia, almeno per la prossima settimana: l’Italia rimane tutta bianca. Ma rimane alto il livello d’attenzione sui contagi, che come ha messo nero su bianco il report settimanale di Fondazione Gimbe sono in costante aumento. Così come rimane “attenzionato” il Veneto, considerata regione a rischio. Non cambierà colore dunque il Veneto, e questo era previsto, e non lo faranno nemmeno Friuli Venezia Giulia e provincia autonoma di Bolzano, come si temeva. “Al momento la situazione è sotto controllo — conferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora —. Non ci dovrebbero esser cambiamenti per le regioni”. E parlando di quelle più a rischio, e cioè Veneto, Friuli Venezia Giulia, e Marche ha confermato: “Vanno un po’ attenzionate”.

Sospiro di sollievo.

Per ora quindi anche Verona può tirare un sospiro di sollievo, anche in vista delle numerose iniziative messe in cantiere in vista delle festività natalizie, a cominciare dai mercatini di Natale che dopo il boom di presenze del primo weekend torneranno in centro, e quest’anno a turno anche nei quartieri, nel fine settimana. Pista di pattinaggio all’Arsenale compresa, e rigorosamente con mascherina e green pass.

Lockdown per non vaccinati.

Intanto, prosegue il pressing da parte dei governatori sul governo perchè le misure più strette vengano previste solo per chi non si è vaccinato. All’appello lanciato nei giorni scorsi dal governatore del Veneto Luca Zaia (“Niente restrizioni per chi è vaccinato, anche se cambiamo colore”), al quale si è unito il suo omologo del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga si è aggiunto anche quello del vicepresidente della conferenza delle Regioni Giovanni Toti. Il modello a cui ci si vorrebbe ispirare è quello dell’Austria, dove a chi ha il Green pass viene data la possibilità di continuare ad avere una vita, per così dire, normale anche in caso di cambio colore, dall’andare a lavoro all’accesso ai bar e ristoranti.

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