Verona: maxi frode fiscale da 33 milioni, due in manette

Verona, carburanti e fatture false: smascherata frode fiscale da 33 milioni, due in carcere.

Sono in carcere i “cervelli” di una frode fiscale da 33 milioni: un’inchiesta durata mesi e condotta dalla Guardia di Finanza di Verona. Questa ha smantellato un vasto sistema di evasione costruito attorno a una società operante nel settore dei carburanti. Il meccanismo, basato su fatture false e crediti d’imposta inesistenti, ha generato un buco nei conti pubblici per oltre 33 milioni di euro.

La vicenda ha avuto una svolta definitiva con la sentenza di patteggiamento emessa dal Tribunale di Verona nei confronti di due dei protagonisti dello schema illecito: un imprenditore veronese e il suo commercialista, condannati rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e a 3 anni e 8 mesi di reclusione.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, la società emetteva fatture per operazioni mai avvenute, gonfiando i crediti fiscali e alterando la contabilità per ridurre il carico tributario. Il danno erariale stimato ha superato i 33 milioni di euro.

La magistratura ha disposto la confisca di circa 16 milioni di euro in beni accumulati illecitamente: immobili, veicoli di alta gamma, contanti, orologi di pregio e altri beni di lusso. I sequestri avevano già colpito in precedenza anche conti correnti e asset societari all’estero.

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, ha portato inoltre al fallimento del gruppo aziendale coinvolto e alla dichiarazione d’insolvenza personale dei due condannati, segnando la fine della loro attività imprenditoriale.