Emilia Romagna sommersa, ecco cosa hanno trovato i volontari veronesi accorsi in aiuto

I volontari della Protezione civile veronese in Emilia Romagna.

Sono in partenza in queste ore, entro il pomeriggio, i volontari della Protezione Civile dell’Ana Verona che da domani saranno in Emilia Romagna in forze agli operatori che stanno facendo fronte all’emergenza che ha colpito alcuni territori della regione. Da Verona sono due le squadre reclutate: Bassa Veronese e Valpolicella per un totale di sei volontari a cui si aggiunge un modulo di antincendio boschivo che servirà per pulire dal fango case e strade.

Le due squadre saranno operative da domani mattina a lunedì in una frazione di Imola che è ancora sommersa dalle acque del fiume esondato nei giorni scorsi.

Il sopralluogo.

Ieri, intanto, il coordinatore della Protezione Civile dell’Ana Verona Luca Brandiele ha effettuato un sopralluogo nelle zone colpite insieme al team di referenti della Protezione Civile della Regione Veneto proprio per verificare le effettive necessità dei diversi territori travolti dall’emergenza e predisporre il piano operativo, entrato in funzione oggi e che vedrà partire alla volta dell’Emilia anche altre squadre da altre città del Veneto.

“Dove i nostri volontari saranno operativi, le acque stanno defluendo lentamente lasciandosi dietro distruzione e cumuli di fango. Noi aiuteremo gli abitanti a liberare le strade e a svuotare le case: primi passi propedeutici alla ricostruzione – analizza Brandiele -. Dopo lunedì, valuteremo se sarà necessario che altre squadre vadano a dare il cambio a quelle operative o se, come è nostro augurio, l’intervento e con esso dunque le criticità, possa dirsi concluso”.

“Ancora una volta ci troviamo in prima linea per far fronte alla calamità che colpiscono il nostro territorio”, aggiunge il presidente dell’Ana Verona Maurizio Trevisan, ringraziando i volontari per la pronta risposta all’emergenza.

L’intervento nelle Marche.

Uno degli ultimi interventi fuori regione della Protezione Civile dell’Ana Verona risale allo scorso settembre quanto una ventina di volontari è partita per i territori delle Marche colpiti dalla devastante alluvione che aveva provocato morti, feriti e devastazione. Insieme ai 19 volontari, erano stati reclutati in loco anche due macchine movimento terra (una ruspa e un bobcat), 8 pompe idrogeologiche, un modulo antincendio boschivo e una torre faro. Inoltre, il mezzo della segreteria per il coordinamento delle operazioni sul campo. Uomini e mezzi erano stati impiegati soprattutto per togliere il fango, lavare le strade, svuotare case e cantine allagata. Tutte le operazioni erano state coordinate dalla Colonna Nazionale del Terzo Raggruppamento.

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