Condannata all’ergastolo per l’omicidio della madre: tenta la fuga, arrestata in Veneto

Rintracciata e arrestata in Veneto dopo la condanna definitiva per avere ucciso sua madre.

Dopo la condanna definitiva all’ergastolo per avere ucciso sua madre, Arianna Orazi ha cercato di sfuggire alla giustizia, ma la sua corsa si è conclusa in Veneto dove è stata arrestata. La 53enne, originaria delle Marche, è stata rintracciata e arrestata in Veneto, dove si era diretta subito dopo la pronuncia della sentenza da parte della Corte di Cassazione.

I Carabinieri, erano andati nella sua abitazione a Montecassiano, in provincia di Macerata, per metterla in manette, ma non l’hanno trovata. A quel punto è scattata una ricerca a livello interregionale, coordinata dai comandi dell’Arma, che ha portato al suo fermo in territorio veneto.

Una tragedia familiare dietro la condanna.

La vicenda risale al 24 dicembre del 2020, quando Rosina Carsetti, 78 anni, fu trovata morta nella sua casa. L’episodio fu inizialmente descritto come una rapina finita male, ma gli inquirenti hanno rapidamente smontato questa versione. Le indagini hanno fatto emergere un quadro familiare disturbante, fatto di maltrattamenti, tensioni e interessi economici.

La fuga dopo la sentenza.

Dopo il verdetto definitivo, Arianna Orazi ha lasciato le Marche, nel tentativo di rendersi irreperibile. La sua fuga si è però interrotta in Veneto, a Sacco di Piave, dove è stata bloccata grazie a un’operazione rapida e coordinata delle forze dell’ordine. La donna è ora in carcere, dove sconterà la pena dell’ergastolo.

Il suo avvocato smentisce la fuga.

Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, il legale di Arianna Orazi ha escluso con fermezza l’ipotesi della fuga, affermando che la sua assistita non aveva alcuna intenzione di sottrarsi alla giustizia. Resta comunque senza spiegazione ufficiale il motivo per cui, il giorno successivo, la donna si trovasse in Veneto, a più di 260 chilometri di distanza dal carcere di Bollate, dove, stando sempre alla ricostruzione del difensore, avrebbe dovuto presentarsi spontaneamente già la sera prima.