Quanto ci costa la burocrazia: oltre 35mila pagine all’anno, Verona paga un conto di oltre un miliardo. In Italia sono 57,2 miliardi.
L’Italia continua a essere sommersa dalla burocrazia. Solo nel 2024, tra leggi, decreti, ordinanze e circolari, sono state pubblicate ben 35.140 pagine di Gazzette Ufficiali, per un totale di 305 edizioni e 45 supplementi. Un “muro” di norme che, se stampato, peserebbe 84 chili e richiederebbe oltre un anno di lavoro per essere letto integralmente.
Il dato, diffuso dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, conferma come la macchina legislativa italiana resti tra le più prolifiche e complesse d’Europa. Anche nei primi nove mesi del 2025, il ritmo non accenna a calare: già 25.888 pagine pubblicate, con un picco il 18 aprile, quando un singolo supplemento dedicato agli indici di affidabilità fiscale ha raggiunto 5.157 pagine.
Tra le notizie positive, la cancellazione di oltre 30.700 leggi prerepubblicane risalenti al periodo 1861-1946, un primo passo verso la semplificazione promessa dal Pnrr. Ma secondo la Cgia l’eccesso di norme “ingessa” la pubblica amministrazione, rallenta le decisioni e pesa soprattutto sulle imprese.

Quanto costa la burocrazia.
Il costo stimato della cattiva burocrazia per le aziende italiane è di 57,2 miliardi di euro all’anno. Verona, decima in Italia per impatto economico, subisce un danno stimato in oltre un miliardo di euro annui solo per gestire i rapporti con la pubblica amministrazione.
La Cgia propone una cura in sette punti: meno leggi, testi più chiari, digitalizzazione completa, interoperabilità delle banche dati, modulistica standard, procedure online e formazione continua dei dipendenti pubblici.
“Ridurre la burocrazia non è solo una questione di efficienza – sottolineano da Mestre – ma di libertà economica e di giustizia per cittadini e imprese”.
