Addio a Carla Fracci, regina della danza: era da sempre legatissima a Verona

Anche Verona dice addio alla stella della danza Carla Fracci.

Lutto nel mondo della danza e della cultura italiana. Si è spenta questa mattina, all’età di 84 anni, Carla Fracci. Nelle ultime ore le sue condizioni si erano aggravate. Nata a Milano nel 1936, Carla Fracci aveva da sempre un legame fortissimo con Verona: dal 1996 al 1997 diresse il copro di ballo della Fondazione Arena, oltre ad essersi esibita più volte sul palco dell’Arena.

L’ultima volta fu nell’estate del 2012, in occasione dell’Aida firmata da Franco Zeffirelli e diretta da Daniel Oren. Il periodo trascorso a Verona le lasciò un ricordo bellissimo, come lei stessa ebbe modo di confermare meno di un paio di anni fa, di passaggio nella nostra città: “Ho un rapporto bellissimo con Verona, ho lavorato molto con Fondazione Arena e questo mi ha permesso di rimanere qui anche per periodi lunghi. Ne conservo un ottimo ricordo”.

Anche il sindaco Federico Sboarina ha ricordato Carla Fracci: “È mancata oggi l’immensa Carla Fracci. Un’amica della nostra città, dell’Arena e del Teatro Romano, non solo una grande étoile in palcoscenico ma anche direttrice del corpo di ballo della Fondazione nel 1996-97.Un’eccellenza dalla danza italiana nel mondo che Verona non dimenticherà mai”.

“Dedicheremo a lei la prima rappresentazione con il balletto dell’Aida che si terrà il 26 giugno – ha aggiunto Sboarina -, visto che la sua ultima performance nell’anfiteatro scaligero fu proprio con questo titolo. Un modo per sentirla nuovamente vicina e per omaggiare la sua straordinaria carriera. La città di Verona si stringe alla sua famiglia, al marito e al figlio”.

“Il ricordo va subito al 1970, ero una ragazzina e la vidi per la prima volta in Arena con Giselle – aggiunge l’assessore alla Cultura Francesca Briani -. Ne rimasi estremamente affascinata, e come me il mondo intero. Carla Fracci non era solo una étoile ma una vera e propria diva della danza. A Verona ha dato tanto, spero che abbia sentito anche quanto i veronesi erano affezionati alla sua presenza in città. E alle sue grandi esibizioni, anche all’interno del Teatro Romano dove nel 1963 addirittura recitò, mentre nel 1974 fu protagonista di tre balletti. Ha lasciato un segno molto forte nel mondo della danza classica e ci auguriamo che tanti giovani seguano le sue orme e si ispirino alla sua figura mettendo in luce i propri talenti artistici. Verona, città che ama la danza, le sarà sempre grata”.

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