All’istituto Stefani-Bentegodi anche il volontariato diventa virtuale

Al liceo Stefani-Bentegodi gli studenti protagonisti del progetto “R.I.S.E.” di Avis: solidarietà e donazione attraverso la realtà virtuale immersiva.

Videogame, visori e smartphone per aiutare i ragazzi a confrontarsi sui temi del sociale: si tratta del progetto R.I.S.E., promosso da Avis, che ha coinvolto una cinquantina di studenti dell’istituto Stefani-Bentegodi di Buttapietra e Caldiero e li ha invitati a discutere sui temi della donazione e dei corretti stili di vita tramite un approccio innovativo, quello della realtà virtuale. I giovani sono così diventati i protagonisti di una serie di confronti interattivi sui valori del dono e dell’altruismo, che continueranno nei prossimi mesi con una “social challenge”.  

“Insieme ad altri volontari, formatori e insegnanti ho potuto partecipare alla partenza del progetto R.I.S.E. che ha coinvolto due classi del nostro istituto agrario professionale”, riporta Angelina Lonido, presidente dell’Avis Comunale Caldierino e Caldiero in provincia di Verona. “L’esperienza ha fornito un canovaccio di attività che di volta in volta abbiamo cercato di calare nel contesto scolastico: i ragazzi e le ragazze hanno fatto un lavoro egregio nel ragionare insieme sugli aspetti della donazione di sangue e plasma, nonché sul significato del volontariato. A fare da facilitatore a questa interazione: smartphone, visori, ma anche carta, penna e foglietti colorati per agevolare uno straordinario lavoro di gruppo”. 

Le social challenge saranno poi lanciate sul web.

L’istituto Stefani-Bentegodi di Buttapietra e Caldiero è una delle 7 scuole che in Veneto aderiscono a R.I.S.E, il progetto è finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed è stato pensato per gli studenti delle classi terze di 60 istituti secondari di secondo grado di 11 regioni italiane. A partecipare per il Veneto sono più di 160 tra studenti e studentesse.

Da qui a maggio 2023, gli studenti diventeranno diretti portavoce dei messaggi del progetto, utilizzando i social network. A loro sarà chiesto di ideare delle “social challenge”, cioè delle sfide semplici e divertenti che vengono comunemente lanciate sul web per poi diventare virali: azioni simboliche volte a stimolare le riflessioni su temi di rilevanza sociale. Ciascuna scuola sceglierà la proposta migliore sviluppata al suo interno che, a sua volta, parteciperà a un contest nazionale. L’idea più originale e innovativa sarà poi lanciata sui social e, per una settimana, gli studenti lavoreranno in gruppo per dare vita a video divertenti, curiosi, ma anche toccanti, ispirati all’idea vincitrice. 

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