Zona gialla a Verona, fin qui tutto bene: “Ma il decreto non è chiaro. E continua la battaglia per l’Arena”

Verona in zona gialla, finora quasi tutto liscio.

Verona ha trascorso ieri il suo primo giorno da zona gialla senza particolari problemi. I due aspetti che più preoccupavano, ovvero la riaperture di bar e ristoranti all’aperto, con il rischio di assembramenti, e il ritorno a scuole con il problema trasporti e conseguente sovraffollamento dei mezzi, sono filati via abbastanza lisci. Anche se alcune inevitabili trasgressioni da parte di qualche esercente ci sono comunque state.

Moltissime, fa sapere palazzo Barbieri, sono invece state le telefonate dei veronesi con richieste di informazioni o segnalazioni di presunte irregolarità. Un problema a quanto pare comune a tutti i 98 sindaci della provincia di Verona, che stanno raccogliendo le questioni principali da affrontare con il Prefetto, nel previsto Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di mercoledì.

Tutto sommato soddisfatto di come sono andate le cose anche il sindaco Federico Sboarina, che però tira in ballo quella che a suo avviso è la poca chiarezza del decreto: “L’unica cosa stonata ieri è stato il tempo perché con queste temperature difficile cenare fuori all’aperto”, ha detto il sindaco.

Tutto bene quindi? Non del tutto, a sentire Sboarina: “Nonostante il groviglio di disposizioni in vigore, di non facile interpretazione neppure per gli amministratori pubblici, la nuova riapertura è stata correttamente gestita dalla gran parte degli esercenti. Il decreto però non è chiaro ed è causa di molte incomprensioni da parte della cittadinanza, che si trova a segnalare attività che in realtà sono consentite. Così come resta ancora tutta aperta la mia battaglia insieme alla Regione per la capienza in Arena e sull’orario di chiusura degli spettacoli”.

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