West Nile, i casi in Veneto sono più di 300: l’80% non manifesta sintomi

Aumentano i casi di West Nile in Veneto.

Ammontano a un totale 321 (rispetto ai 283 della scorsa settimana) i casi di West Nile registrati e confermati in Veneto, dei quali 193 di febbre WNF (erano 161) e 128 (erano 122 la settimana scorsa) della forma neuroinvasiva. Sono 28 i casi confermati nei donatori di sangue che vengono testati prima della donazione. Rispetto alla settimana scorsa, non ci sono stati nuovi decessi, rispetto ai 15 casi segnalati nel bollettino precedente.

Sono questi i dati contenuti nel bollettino numero 9 di Sorveglianza delle Arbovirosi, emesso oggi dalla Direzione regionale Prevenzione. La febbre West Nile è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini e uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese. La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.

Il bollettino contiene anche i conteggi di altre virosi: la febbre Dengue fa registrare 20 casi (tre in più), tutti provenienti da Paesi esteri (Brasile, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka, Nepal, Thailandia e Togo). Il Toscana Virus sale a 4 casi, segnalati dalla provincia di Padova e Treviso, mentre l’infezione da virus Zika registra questa settimana un unico caso nella provincia di Treviso. Nessun caso, infine, di Chikungunya, e Usutu.

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