Cassette postali addio? “Salviamole, sono il museo open air di Verona”

Furia sui Social: cassette postali addio? “No, sono il museo open air” di Verona.

Sui social si è aperto un acceso dibattito riguardo le cassette postali di Verona, le buche delle lettere, che verranno eliminate: “Così perderemo il nostro museo open air”, è la protesta. Gli autori del post sono i sostenitori di LSD69, alias Lucio Sartori Del 69, di cui abbiamo scritto recentemente in questo articolo. Il motivo scatenante è la rivoluzione nel campo delle telecomunicazioni, che annuncia l’addio alle tradizionali cassette postali, poi sostituite dalle moderne smart letter box.

Questa transizione colpisce profondamente chi ammira LSD69, l’artista che, quando Verona si addormenta, dà libero sfogo alla sua creatività, dipingendo le cassette postali lungo le antiche vie della città dell’amore. I suoi sostenitori sui social gridano all’ingiustizia, sottolineando che distruggere un simbolo così radicato nella memoria collettiva, non può essere definito amore.

La Ronda della Carità.

Alberto Sperotto, presidente della Ronda della Carità Verona – Organizzazione di Volontariato, si schiera in prima linea per difendere lo street artist di Rovereto. Sperotto esprime il desiderio che le cassette postali dipinte da Sartori, possano essere conservate come patrimonio della città. Infine Sperotto invita chiunque possa avere voce in capitolo, a fermare questa scelta di Poste Italiane.

Cristina I. su Facebook, interviene lamentando la scomparsa di una bellezza artistica veronese. Fa riferimento anche alla rimozione di una cabina elettrica con uno sportello dipinto vicino alla chiesa di San Michele, un dettaglio che contribuiva alla vivacità e al colore del quartiere. Chiara S. invece, esprime la sua preoccupazione, sottolineando le difficoltà per gli anziani meno “smart” e per coloro che ancora apprezzano il fascino “vintage” delle lettere e delle cartoline tradizionali.

Addio alle vecchie cassette postali. Perché?

Il taglio delle cassette delle lettere è una decisione motivata dall’evoluzione del mercato postale, come spiega l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Negli ultimi anni, si è registrata una significativa riduzione dei volumi postali: solo circa il 3% del totale dei volumi, con una tendenza al ribasso di oltre il 20% annuo.

In risposta a questa tendenza, l’Agcom vara nuovi criteri per la distribuzione delle cassette affidata a Poste Italiane. Questa mossa riflette un adeguamento alle mutate dinamiche del mercato postale, con l’intento di ottimizzare l’efficienza del servizio adeguandosi alla società moderna.

Le “Bocche rosse”, dove resteranno.

Poste Italiane delinea un piano biennale che prevede una riduzione del numero delle buche delle lettere, passando da 46.500 a 29mila. Nonostante ciò, il piano assicura la tutela delle esigenze dei piccoli comuni e delle aree rurali. La delibera dell’Agcom riguardante queste modifiche è stata approvata lo scorso 7 settembre.

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