Sicurezza stradale, comune di Verona in rivolta: “Chiediamo un dietrofront”

Sicurezza stradale, comune di Verona in rivolta contro Salvini: “Chiediamo un dietrofront”.

La sicurezza stradale è al centro di preoccupazioni per Verona e altri 4 Comuni, che stanno chiedendo un dietrofront sul disegno di legge in discussione al Parlamento. Si tratta della riforma voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini

Gli assessori in prima linea, rivolgono un appello al Governo affinché riconsideri questa proposta. “La sicurezza stradale non dovrebbe essere influenzata da colori politici. È urgente rivedere il testo prima che sia troppo tardi”, sottolineano. Negli ultimi anni, molte città italiane, seguendo esempi virtuosi europei, hanno introdotto misure di moderazione del traffico urbano su richiesta dei propri cittadini

Queste misure favoriscono una convivenza più sicura tra biciclette e automobili, e affrontano il problema della sicurezza stradale. Come riferito dagli amministratori comunali, “Purtroppo, il disegno di legge attuale va contro questa direzione, indebolendo la convivenza tra utenti stradali diversi. Inoltre ignora le principali cause di incidenti, come l’eccessiva velocità delle auto”.

In più affermano che il disegno di legge limita notevolmente l’autonomia delle Amministrazioni comunali. In quanto è richiesto l’intervento del Ministero per ogni decisione riguardante piste ciclabili, zone a traffico limitato. Ma anche aree a basse emissioni, aree pedonali e parcheggi nelle città. Ciò comporta quindi un arresto nell’introduzione di strumenti utili a potenziare la sicurezza stradale da parte degli enti locali.

In tutta Italia c’è una forte opposizione a questa riforma da parte di numerose associazioni che da tempo si battono per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile — precisano —. In qualità di assessori impegnati su queste questioni, rispondendo alle crescenti richieste della cittadinanza per città più adatte alle persone, esprimiamo una forte preoccupazione per questa riforma del Codice della Strada”. 

Tale proposta a loro giudizio, riduce il ruolo dei Comuni nel migliorare la mobilità dolce, affronta in modo semplicistico la sicurezza stradale e va contro gli obiettivi di sostenibilità ambientale che dovrebbe essere perseguita con la mobilità ciclabile e la moderazione del traffico. “Chiediamo al Parlamento e al Governo di prendere coscienza di queste preoccupazioni e di riconsiderare il disegno di legge”, concludono.

I Comuni e gli Assessori in prima linea.

Comune di Bergamo. Stefano Zenoni, assessore all’Ambiente e alla Mobilità.

Comune di Brescia. Federico Manzoni, vicesindaco e assessore alla Mobilità. Camilla Bianchi, assessora all’Ambiente.

Comune di Verona. Tommaso Ferrari, assessore all’Ambiente e alla Mobilità.

Comune di Vicenza. Sara Baldinato, assessora all’Ambiente. Cristiano Spiller, assessore alla Mobilità.

Comune di Padova. Andrea Ragona, assessore all’Ambiente e alla Mobilità.

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