In costante aumento le malattie professionali, a Verona +22,2 per cento nel 2024 rispetto all’anno precedente.
Non solo morti sul lavoro, a preoccupare, a Verona e non solo, sono anche le malattie professionali. Nel 2024 in Italia si è registrato un aumento del 5% dei morti sul lavoro, con 1.090 decessi. Un dato drammatico che conferma la necessità di investire sempre più nella prevenzione. Ma il fenomeno delle morti non è l’unico allarme: crescono anche le malattie professionali, una minaccia silenziosa che colpisce decine di migliaia di lavoratori.
In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, il Gruppo Scudo – leader nel Nordest nei servizi per la sicurezza sui luoghi di lavoro – ha acceso i riflettori su un fenomeno spesso sottovalutato: nel 2023 le denunce di malattie professionali in Italia sono aumentate del 22%, raggiungendo quota 88.499.
Guardando al Veneto, i numeri preoccupano: le denunce sono cresciute quasi del 19%, passando da 4.633 a 5.510 casi. E Verona si distingue purtroppo in negativo: qui l’aumento è stato del 22,2%, con 981 denunce contro le 816 dell’anno precedente. Un dato che evidenzia una situazione da non sottovalutare nel territorio scaligero.
I casi più comuni.
La maggior parte delle malattie denunciate riguarda il sistema osteomuscolare, in aumento del 22% in Veneto, a testimonianza di quanto siano ancora diffuse pratiche lavorative scorrette o carenze di ergonomia sui luoghi di lavoro. Non meno preoccupanti i dati relativi alle patologie oncologiche, in particolare quelle della pelle e delle vie urinarie, che restano elevate nella regione.
“La drammaticità delle morti sul lavoro non deve far dimenticare l’impatto sociale ed economico delle malattie professionali – sottolinea Andrea Pez, amministratore delegato del Gruppo Scudo –. La prevenzione deve essere continua, attraverso formazione, strumenti adeguati e la verifica delle corrette pratiche quotidiane. Errori banali, se trascurati, possono trasformarsi in patologie invalidanti che gravano su lavoratori, aziende e sull’intera società”.