Sempre di più gli ubriachi in bici e monopattino: Verona lancia l’allarme

Verona, sempre di più gli ubriachi in bici e monopattino: i risultati dello studio.

Sono sempre di più gli ubriachi in bici e in monopattino. E più di un quarto degli incidenti stradali che vedono coinvolti gli utilizzatori di biciclette, monopattini o che si spostano a piedi, a Verona e Vicenza, è collegato all’uso di alcol o sostanze stupefacenti. È questo il risultato emerso dal primo studio in Italia e all’estero svolto dall’Istituto di Medicina Legale di Verona, sulle analisi dei dati tossicologici relativi ai casi di incidenti stradali processati dal 2019 al primo quadrimestre del 2023 con specifico focus sulla mobilità sostenibile.

Il progetto.

In Comune sono stati presentati i risultati preliminari del progetto PISAD, Prevenzione dell’Incidentalità Stradale Alcol-Droga correlata su pedoni, ciclisti e utilizzatori di mobilità elettrica su due ruote, proposto al Dipartimento delle Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio dei Ministri, che andrà avanti fino a fine anno e di cui l’Istituto di Medicina Legale di Verona è stato parte attiva dal punto di vista tecnologico.

“Il Comune di Verona è orgoglioso per gli esiti e l’innovazione di questo tipo di approfondimento – ha detto l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – ma anche perché rientra in quelle attività di sensibilizzazione a cui l’Amministrazione tiene moltissimo e sulle quali si sta impegnando. Purtroppo il numero di incidenti è in crescita ed è rilevante, quindi l’attenzione deve restare massima a tutto tondo, e continueremo in questa campagna di sensibilizzazione attorno a cui cercheremo di coinvolgere esercenti e cittadini”.

I numeri.

Nel mondo sono 1,35 milioni i decessi per incidente stradale ogni anno, la prima causa di morte tra i 5 e 29 anni. Nel 2021, in Italia, gli incidenti stradali con lesioni a persone che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 2.101, con 9 vittime e 1.980 feriti di cui 1.903 conducenti e 77 passeggeri. Si sono inoltre contati 1 morto e 127 feriti tra i pedoni investiti. Invece le biciclette elettriche o e-bike, sempre nel 2021 e sempre in Italia, sono state coinvolte in 691 sinistri, con 13 vittime e 641 feriti.

#nessunofuoridalleregole. 

È la campagna di prevenzione diretta agli utenti vulnerabili organizzata dalla polizia locale e finanziata dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sostenuta dal Comune di Verona per sensibilizzare a rispettare le regole del codice della strada, per diminuire il rischio di rimanere coinvolti in un incidente stradale ed aumentare la sicurezza di tutti.

I dati del progetto dal 2019 fino al primo quadrimestre 2023. 

Se il numero di casi rimane stabile per biciclette e pedoni, si segnala un incremento riguardo ai monopattini, una tipologia di mobilità che richiede performances psico-fisiche molto elevate e che vede conducenti di fasce d’età molto giovani. Il 12% è risultato positivo all’alcol, il 14% alle sostanze stupefacenti e il 3,6% ad entrambe, per un totale di quasi un 30%.

Determinazioni alcolemiche. Sono stati processati 7904 casi di soggetti coinvolti in incidenti stradali, in maggioranza maschi (5980) con un’età media di 43 anni. Di questi il 17,7% è avvenuto in condizioni di stato di ebbrezza, cioè superiore a 0,5 g/L, e il 54,5 % di questi con una concentrazione di alcol nel sangue superiore all’1,50 g/L.

Determinazioni sostanze stupefacenti o psicotrope. Su un totale di 1381 soggetti, il 17,6% è stato trovato positivo soprattutto per cannabinoidi, cocaina e metaboliti e benzodiazepine.

Incidenti su mobilità sostenibile. Sono 830 sui 7904 casi complessivi. In particolare 629 in bicicletta (età media di 48 anni), 142 pedoni (età media 50 anni) e 59 monopattini (età media 30 anni), con prevalenza generale di genere maschile. I controlli sulle biciclette hanno rilevato una positività all’alcol pari al 10,7%, mentre pari al 12,9 alle sostanze stupefacenti. Riguardo ai pedoni, il 14,1% è risultato positivo all’alcol mentre il 14,8% alle sostanze stupefacenti. Il dato si alza in maniera rilevante invece per i monopattini, con il 27,1% positivo all’alcol e il 23,7% alle sostanze stupefacenti.

In generale i risultati totali sulla mobilità sostenibile hanno rilevato un 47% di tassi alcolemici superiori all’1,50 g/L, e l’identificazione soprattutto di cannabinoidi per quanto riguarda il tasso di stupefacenti.

La polizia locale di Verona. 

Nell’ambito di questo progetto sono stati fatti 1034 controlli sui conducenti di monopattini non coinvolti in incidenti, 96 di questi risultati positivi all’alcol. A breve partirà una massiccia campagna di comunicazione che sarà affiancata da continui controlli grazie all’acquisto di due etilometri di ultima generazione, cinque etilometri precursori istantanei a cui si aggiungeranno 4000 etilometri monouso che verranno messi a disposizione dei cittadini. A supporto di un migliore servizio sul territorio sarà anche il nuovo DDL sul codice della strada che, una volta entrato in vigore, permetterà agli agenti di fare un prelievo della mucosa dal cavo orale senza dover ricorrere al prelievo di sangue eseguito da medici.

La presentazione in sala Arazzi.

A presentare i dati sono intervenuti questa mattina in Sala Arazzi l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, il comandante Polizia locale Luigi Altamura e per la facoltà di Medicina Legale Franco Tagliaro e Federica Bortolotti.

“Questo studio – spiega Franco Tagliaro – rappresenta il primo lavoro mirato su questo tipo di mobilità, per quanto riguarda l’idoneità degli utenti di mezzi di mobilità sostenibile, in relazione al loro stato psico-fisico riguardante l’assunzione di sostanze stupefacenti. Essere i primi ha attirato l’interesse del Dipartimento delle Politiche Antidroga che ha chiesto al nostro istituto di fornire i risultati parziali per inserirli alla relazione annuale al Parlamento. Unica nota positiva, il dato relativo all’alcol che è rilevante, ma in controtendenza ai dati europei e italiani che sono dal 25 al 30%, ma non ci dobbiamo fermare”.

“Siamo orgogliosi per questa iniziativa, molto meno per i risultati rilevati – ha sottolineato il comandante Luigi Altamura -. Noi non facciamo la guerra ai monopattini, ma ai conducenti post incidente stradali, così come proseguono i controlli sul territorio. È fondamentale spiegare agli utenti che guidare un monopattino non è un gioco, ma un veicolo come la bicicletta e non va fatto sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. I dati di questo studio sono certificati, e a questi affiancheremo una forte campagna di comunicazione. A noi preoccupano anche i casi riguardanti i minorenni, tra 14 e 18enni, un problema serio”.

Note sull'autore